Tiri liberi sul basket, Comark:
da mina vagante a certezza

Finiamola di etichettare «mina vagante» questa Comark. È pressoché dall'inizio della regular season che la riteniamo il club presieduto da Gianfranco Testa in grado di giocare alla pari con tutte le antagoniste della categoria.

Finiamola di etichettare «mina vagante» questa Comark. È pressoché dall'inizio della regular season che la riteniamo il club presieduto da Gianfranco Testa in grado di giocare alla pari con tutte le antagoniste della categoria.

Quando, poi e non a caso, è stato riaccolto tra le braccia il talentuoso Tomaso Marino abbiamo addirittura candidati capitan Zanella e compagni all'auspicabile salto in Lega due. Considerare la Comark, come detto, «mina vagante» è sminuire in maniera impietosa la potenzialità dei giocatori e dell'allenatore.

Fossimo loro non faremmo salti di gioia nel vederci sbiadire le effettive qualità. La stessa dirigenza (in testa, pure stavolta, l'operativo general manager Euclide Insogna) non si vedrebbe equamente premiata per le azzeccate e oculate scelte estive.

Tutto questo in vista delle semifinali playoff della prossima settimana contro Chieti, piazzatasi in vetta del suo girone nella precedente fase. Possibilità per il team bergamasco di accedere alle gare di finale ne esistono molte.

Eravamo stati, persino maniacalmente ottimisti, sull'esito dei confronti con Torino, figuriamoci adesso in quanto Chieti è, almeno sulla carta, inferiore alla formazione piemontese. Con ciò sostenere che si tratterà di una passeggiata ne corre.

Da tenere, del resto, presente che la squadra abruzzese avrà il privilegio di disputare l'eventuale bella tra le mura amiche. Così, però, si diceva di Torino e sappiamo come, magicamente, è finita. Intanto, inevitabilmente, la capienza sul carro dei vincenti si sta esaurendo: sono, comunque, in pochi a ricordare le profezie da mani nei capelli.

Ancora d'attualità, invece, la promessa, fatta attraverso proprio su questo sito, di un intervento in euro in caso di promozione da parte dell'appassionato sponsor Massimo Lentsch. Insomma, anche questo, è un elemento non da sottovalutare…

Arturo Zambaldo

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