Cin cin al record in Serie A
E ancora ... non è finita

Da dove cominciamo, anticipando che solo di apoteosi intendiamo parlare? Ma sì, privilegiamo il record storico dei 52 punti (e non è ancora finita) conquistati sul campo. Il tutto figlio di un'azzeccata campagna acquisti.

Da dove cominciamo, anticipando che solo di apoteosi intendiamo parlare? Ma sì, privilegiamo il record storico dei 52 punti (e non è ancora finita) conquistati sul campo. Il tutto figlio di un'azzeccata campagna acquisti.

Di una conferma, sotto certi versi tribolata se non addirittura insperata, di Stefano Colantuono e, dulcis in fundo, di una straordinaria competenza societaria fondata su una programmazione oltre le attese, con un rinnovato entusiasmo sin dall'indomani della discesa in serie B.

Eccoci qua, allora, a Festeggiare (con la “F” maiuscola) i colori nerazzurri nonostante manchino tre turni al termine del campionato. A far esplodere la giustificata euforia hanno contribuito le due ultime vittorie, in rapida successione, su Chievo e Fiorentina.

Sul match con i veneti abbiamo riferito ampiamente mercoledì. Parlando di quello coi toscani occorre amplificare il copione recitato in precedenza. Sì perché il Chievo qualche preoccupazione ce l'aveva pur procurata. Non così la formazione guidata dall'ex Delio Rossi, surclassata nel gioco e sotto il duplice aspetto atletico e agonistico.

Il 2-0 finale, del resto, è più che eloquente per avallare senza ombra di dubbio i meriti degli atalantini. Cin cin, poi, al ritorno in gol di bomber German Denis (16 le sue reti) e alla grande parata di Andrea Consigli in occasione del rigore, apparso discutibile ai più.

L'appetito, però, si sa che vien mangiando. Conoscendo mister e gruppo, a chi ritiene appagato l'uno e l'altro gridiamo che si sbagliano di grosso. Figuriamoci se proprio nella scala del calcio italiano, nel turno infrasettimanale di mercoledì, di fronte al Milan in corsa per lo scudetto, Bellini e compagni non ci terranno a ricevere ulteriori applausi e consensi. Alzino la mano coloro che la pensano diversamente.

Arturo Zambaldo

 

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