Colantuono e il sogno di 3 atalantini
«Così abbiamo incontrato il mister»

Un incontro che non avrebbe mai immaginato. E tutto grazie alla disponibilità di mister Colantuono. Anche L'Eco di Bergamo ci ha messo lo zampino in quello che Bernardo Oberti definisce «il giorno più bello del mondo».

Un incontro che non avrebbe mai immaginato. E tutto grazie alla disponibilità di mister Colantuono. Anche L'Eco di Bergamo ci ha messo lo zampino in quello che Bernardo Oberti definisce «il giorno più bello del mondo». A raccontarlo lo stesso Oberti, in una lettera: «Lunedi scorso decido con moglie e 3 figli di andare a fare un giretto al centro commerciale di Stezzano. Come al solito dopo 50 minuti sia io che i miei 2 figli maschi, Lorenzo e Simone, cominciamo ad avere i primi sintomi di insofferenza - racconta -. Decido allora, verso le 13, di lasciare moglie e bimba piccola al centro commerciale e di dirigermi verso Zingonia. Io e i miei figli siamo abbonati da 2 anni in tribuna Creberg e non perdiamo mai una partita dell'Atalanta, ma non eravamo mai stati  al Bortolotti».

Papà e i due bambini giungono a Zingonia verso le 13.40: «Come prevedibile non c'era nessuno - continua la lettera -. Facciamo un giretto nello store, nei vari vialetti e poi sotto la tettoia della tribunetta che dà sul campo d'allenamento. Faccio capire ai miei figli che ormai tutti se ne sono andati quando vedo dal cancello uscire tre macchine: incurante della pioggia corro verso l'entrata e riconosco Marino e Colantuono. I miei figli intanto mi raggiungono (li avevo abbandonati sulle gradinate): chiamo il mister che ormai ha imboccato la statale e sorridendo a Lorenzo e Simone dico: "Dai, è andata bene, abbiamo visto Colantuono».

Felici e bagnati i tre atalantini salgono in macchina per raggiungere il resto della famiglia, ignari di cosa succederà il giorno dopo. «Leggendo L'Eco di Bergamo, prima impallidisco e poi arrossisco - continua la lettera del signor Bernardo -. Leggo e rileggo l'appello di Colantuono che parla di un signore e due bimbi visti all'uscita del centro di Zingonia. Leggo e rileggo e mi convinco che sì, sono io quel signore con i bambini».

I tre decidono così di tornare a Zingonia, a 40 km di distanza, «nonostante non sia molto convinto di quello che stia facendo». «Alle 14.10 siamo fuori dai cancelli , vedo un addetto alla sicurazza e racconto il tutto. Mi scruta con aria sospetta, mi dice di aspettare e prende in mano al telefono - racconta ancora nella lettera -. Passano 10 minuti e nessuno mi dice niente e io comincio a preparere i bambini avvisandoli che probabilmente avremmo visto i giocatori dalle tribune». Poi la notizia: «Venite pure - dice l'addetto -, il mister ha detto di farvi entrare». I tre iniziano così a vedere i dievrsi calciatori: «Alle 15.05 il primo a passare è Raimondi, poi è un via via di tutti gli altri fino a che arriva Colantuono - racconta Bernardo Oberti -. Il mister mi stringe la mano, si scusa perchè non si era fermato il giorno prima e facciamo qualche foto insieme, invitandomi a seguire l'allenamento da bordo campo».

Anche con la pioggia i tre si godono lo spettacolo: «Dopo 50 minuti i giocatori rientrano negli spogliatoi, il mister ci risaluta e aiutiamo i magazzinieri a sistemare i palloni. Poi usciamo dai cancelli osservati con sospetto da tutti gli altri tifosi presenti». Poi i tre salgono in macchina e si avviano verso casa: «Dopo 2 km il mio figlio più grande mi dice: “Papi , oggi è il giorno più bello del mondo" - si conclude così la lettera -. E come dargli torto. Grazie mille mister! Da un papa e due bambini sempre più atalantini».

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