Scommesse, Quagliarella nega
Martedì parlano Masiello e Carobbio

Un'ora e mezza per negare ogni addebito. Fabio Quagliarella era senz'altro l'uomo più atteso della giornata negli uffici romani della Procura federale, dove la squadra diretta da Stefano Palazzi sta lavorando sul terzo filone dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse.

Un'ora e mezza per negare ogni addebito. Fabio Quagliarella era senz'altro l'uomo più atteso della giornata negli uffici romani della Procura federale, dove la squadra diretta da Stefano Palazzi sta lavorando sul terzo filone dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse.

Scuro in volto all'arrivo, l'attaccante della Juventus è stato ascoltato sul presunto coinvolgimento nella tentata combine della partita Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010 (ultima giornata della serie A 2009-10), confessato dall'ex portiere partenopeo Matteo Gianello davanti ai magistrati di Napoli.

Secondo quanto raccontato da Gianello a un poliziotto confidente ed emerso nell'inchiesta avviata dalla Procura del capoluogo campano, il portiere avrebbe ricevuto pressioni per contattare Quagliarella e convincerlo - attraverso un'offerta in denaro - a non segnare contro la Sampdoria, rinunciando dunque al bonus pattuito con la società per il 12° gol in campionato (in quella stagione l'attaccante campano si fermò a quota 11).

Una ricostruzione peraltro sempre negata dallo stesso Gianello e oggi, lunedì 9 luglio, anche da Quagliarella, scappato dagli uffici della Procura senza voler rilasciare dichiarazioni. Rinviate le audizioni di Fabio Giacobbe e Giuseppe Santorum, nel corso della giornata gli investigatori federali hanno ascoltato anche l'assistente infermiere Angelo Iacovelli (interrogato a Bari) e i calciatori Federico Piovaccari, Luca Ariatti, Paolo Acerbis e Dario Passoni (già fermato per 14 mesi nell'ultimo processo sportivo, quando aveva patteggiato tale squalifica per due illeciti contestati), ma l'attesa cresce per martedì 10 luglio, quando a Roma arriveranno i super pentiti Filippo Carobbio e Andrea Masiello.

L'ex capitano del Bari verrà ascoltato nel pomeriggio su quanto già confessato davanti ai magistrati del capoluogo pugliese, in particolare le tentate combine della partita Udinese-Bari 3-3 del 9 del maggio 2010 e delle gare contro Lecce, Cesena e Bologna della stagione 2010-11.

Carobbio, già interrogato per sette ore e mezza lo scorso 29 febbraio e squalificato per 20 mesi dopo il patteggiamento dell'ultimo processo, dovrà invece confermare le accuse mosse nei confronti dell'attuale tecnico della Juventus ed ex Siena Antonio Conte sulle partite Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 («Lo stesso Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio») e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011 («Fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all'AlbinoLeffe»), ma soprattutto spiegare quanto dichiarato ai magistrati di Cremona sulla partita Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011: «Ferdinando Coppola - si legge nel verbale di Carobbio - entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere la partita. In seguito ho appreso da Stellini che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico».

Per gli investigatori federali, insomma, le carte da esaminare sono molte (dovrebbero essere interrogati anche l'imprenditore Nicola De Tullio e l'amico di Masiello Giovanni Carella), tanto che negli uffici di via Po si sta vagliando una nuova ipotesi procedurale: un processo in agosto per i casi urgenti (l'attenzione è puntata su Siena, Lecce e Grosseto) e un altro in autunno per approfondire meglio ogni aspetto e ricevere le nuove carte da Bari e Cremona, come spiegato anche dal direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini.

«La Procura sta facendo un lavoro davvero impari - ha dichiarato Valentini nel corso della trasmissione radiofonica "La Politica nel pallone" su Gr Parlamento - Credo che il procuratore stia pensando a una sorta di corsia preferenziale per i procedimenti che dovessero richiedere deferimenti per responsabilità diretta. Questo per accelerare al massimo il procedimento, tenendo presente che vanno garantiti comunque tre gradi entro l'inizio del campionato».

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