Atalanta, se Denis digiuna
c'è ben poco da stare allegri

Si segna col contagocce. Peggio di noi soltanto Chievo, Cagliari e Palermo, ovvero tutte posizionate nei bassifondi della classifica. Meno male che la difesa regge (solo quattro le reti subite nelle cinque gare disputatei) altrimenti la per ora rassicurante graduatoria non sarebbe tale.

Si segna col contagocce. Peggio di noi soltanto Chievo, Cagliari e Palermo, ovvero tutte posizionate nei bassifondi della classifica. Meno male che la difesa regge (solo quattro le reti subite nelle cinque gare disputatei) altrimenti la per ora rassicurante graduatoria non sarebbe tale.

Del poker di gol totalizzati, tre portano la firma di un difensore-centrocampista esterno (Raimondi) di un centrocampista (Cigarini) e di un trequartista (Moralez). Per ultimo abbiamo lasciato, non casualmente, German Denis.

Per un bomber della sua caratura (16 le marcature nello scorso campionato e scusate se è poco) depositare il pallone nella porta avversaria una volta (a Cagliari) in 450 minuti di gioco (recuperi esclusi) è come per un centometrista attardarsi clamorosamente ai blocchi di partenza, al segnale del pronti-via.

Si ha un bel dire che per un bomber di razza è solo questione di tempo ma, poi, dipende dalla durata della stessa attesa. Guai, comunque, storcere anche minimamente il naso nei confronti dell'argentino pur sempre inappuntabile per impegno agonistico e generosità in ogni partita.

Il discorso è un altro. Qualora il digiuno si dovesse protrarre ancora per un po', l'Atalanta ne risentirebbe in maniera preoccupante? Del resto non esiste team che può permettersi il lusso di non risentire per la mancanza di un consistente apporto del goleador titolare. In particolare la squadra nerazzurra in quanto, oggi come oggi, non è facile intravvedere un elemento alternativo in grado di sopperire al problema.

I preposti a dare una pesante mano in zona gol alla punta atalantina, De Luca, Marilungo e Parra, per un verso o per l'altro, per il momento, non garantiscono un granchè. Non ci resta che affidarci al ritorno in grande stile del Tanque nelle vesti a lui più consuete. Domenica arriverà al Comunale il Torino: riscattare la sconfitta di giovedì in Sicilia e al tempo stesso rivedere Denis esultare insieme alla tifoseria sarebbe il massimo.

Arturo Zambaldo

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