Atalanta, dalla parte di Colantuono
Gioco e assenze depongono a favore

Stiamo rigorosamente dalla parte di Stefano Colantuono. Ci mancherebbe. Quanto all'handicap sulla tenuta della squadra nel corso dei 90' gireremmo il problema allo staff dei preparatori o, visto, che vanno tanto di moda agli psicologi.

Stiamo rigorosamente dalla parte di Stefano Colantuono. Ci mancherebbe. Premessa. Uno dei fiori all'occhiello della società nerazzurra è per tradizione rappresentato dalla fiducia che la stessa ripropone, puntualmente, allorquando l'allenatore di turno si viene a trovare in difficoltà di risultati. In altre parole la piazza orobica non è portata ai classici colpi di testa altrove abituali.

È vero che quattro stagioni or sono fu dato il benservito a Gregucci dopo sole quattro giornate dall'inizio del torneo ma esistevano situazioni sconfinanti il discorso tecnico. Sia chiaro, comunque, che non è il caso, oggi come oggi, di dormirci su. Anzi. A sfavore dell'osannato (fino a un paio di settimane fa, al termine del successo sul Palermo e appena prima del brillante blitz di San Siro) mister di Anzio parla la preoccupante zona retrocessione, figlia delle ultime sconfitte. Schemi soddisfacenti della squadra (almeno per tre quarti della sua durata) e assenze in quantità industriale depongono, del resto, dalla sua. Sì perché la cosa principale richiesta ad un condottiero del football è quella di dare un gioco il più efficace e magari piacevole possibile in linea con l'organico affidatogli. E, in questo ambito, ribadiamo, ci siamo.

Quanto all'handicap sulla tenuta della squadra nel corso dei 90' gireremmo il problema allo staff dei preparatori o, visto, che vanno tanto di moda agli psicologi. Valore aggiunto, poi, da sempre riconosciuto a Colantuono, è la compattezza del gruppo (motivazioni incluse) che riesce a mantenere intatta in ogni occasione. Da non dimenticare, inoltre, che da come è strutturata la società, è operativo Pier Paolo Marino che da dirigente «tuttologo» qual è da più lustri non è personaggio da tirarsi indietro. E guarda caso già negli spogliatoi dell' Olimpico si è affrettato a megafonare che «Colantuono non è in discussione».

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA