L'Atalanta da ambizioni roboanti
è obbligata a rituffarsi sul mercato

L'Atalanta dovrà ricorrere al mercato di riparazione di gennaio? Risposta affermativa se l'obiettivo è quello di blindare ad ogni costo l'attuale parte sinistra della classifica, no se va salvaguardata la permanenza in serie A.

L'Atalanta dovrà ricorrere al mercato di riparazione di gennaio? Risposta affermativa se l'obiettivo è quello di blindare ad ogni costo l'attuale parte sinistra della classifica, no se va salvaguardata la permanenza in serie A.

Affidamoci, innanzitutto, alle cifre. A 40 punti, come nelle edizioni precedenti, non si retrocede e dopo 14 gare di campionato siamo già a quota 18 (20 senza la vicenda legata al calcio scommesse). E da disputare ce ne sono altre 24. Di questo passo, scomodando la media aritmetica, da qui alla fine del torneo ne totalizzeremmo 52-54.

Un bottino che escluderebbe a priori l'argomento-salvezza. Viceversa aprirebbe, razionalmente, la corsa all'Europa aggiungendo pochi punti. In tal caso tuffarsi sulla riapertura delle liste di trasferimento diverrebbe una rigorosa necessità. Lasciamo a mister Stefano Colantuono, a Pierpaolo Marino e ai suoi più stretti operatori individuare i rinforzi sicuri di scelte adeguatamente oculate. Al tempo stesso ci risulta difficile constatare in quale ruolo sarebbe scoperta la formazione del presidente Antonio Percassi se le ambizioni fossero meno roboanti.

In porta, in difesa, a centrocampo e avanti disponiamo di pedine affidabili, parecchie delle quali pure di qualità (alcuni nomi, del resto, sono sul taccuino di club che vanno per la maggiore). Se così non fosse come si spiegherebbero i citati 20 punti conquistati con pieno merito sul rettangolo di gioco? Senza dimenticare che l'infermeria, per fortuna, non abbonda di infortunati come all'inizio della stagione sportiva.

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA