L'Atalanta e il caso di Schelotto:
sarà punito ma non si saprà come

Un provvedimento sarà preso, ma non sarà possibile sapere quale, perchè la società non intende renderlo noto. Con un conferenza stampa del direttore generale Pierpaolo Marino, l'Atalanta cerca di stroncare sul nascere ogni polemica sul caso Schelotto.

Un provvedimento sarà preso, ma non sarà possibile sapere quale, perchè la società non intende renderlo noto, così come avvenuto per la vicenda di Stendardo.

Con un conferenza stampa del direttore generale Pierpaolo Marino, l'Atalanta cerca di stroncare sul nascere ogni polemica sul caso Schelotto, il giocatore nerazzurro che nella notte tra domenica e lunedì è stato sorpreso dalla Polizia a litigare con l'ex fidanzata lungo via Moscova, a Milano.

La ragazza - che ha raccontato di aver ricevuto anche qualche schiaffone - era poi stata accompagnata al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli dov'è stata dimessa con una prognosi di 4 giorni.

Il ragazzo - ha fatto sapere Marino - ha confermato l'orario e il posto, aggiungendo di aver litigato con l'ex fidanzata: era provato, aveva anche qualche linea di febbre, così gli è stato consigliato di rimanere a casa.

All'Atalanta - ha fatto sapere Marino - non interessa il gossip: «Schelotto è fragile perchè è troppo buono, e conoscendolo dubito che abbia fatto le cose che gli sono state attribuite». Marino - che nei prossimi giorni incontrerà i genitori del giocatore per affrontare anche con loro la questione - ha comunque sottolineato che non si tratta di episodi che fanno parte del Dna dell'Atalanta e che dispiacciono sia all'allenatore sia ai ragazzi.

Il dirigente nerazzurro ha poi ribadito che esiste un regolamento, e che, come tale, va applicato: Schelotto è stato «pescato» fuori casa oltre gli orari consentiti, e dunque deve essere punito. Come però, resterà un mistero, perchè l'Atalanta non intende farlo sapere.

A chi gli ha ricordato che un anno fa - il 19 dicembre - l'ex capitano nerazzurro Cristiano Doni era finito in carecere, Marino ha risposto che anzichè celebrare l'anniversario dell'arresto di Doni si farebbe meglio a riflettere sul fatto che sabato si giocherà Udinese - Atalanta e sarà la prima volta in serie A senza la presenza in campo Piermario Morosini.

Quanto alla penalizzazione inflitta al Napoli, Marino ha commentato che non ha parole di conforto per nessuno, così come nessuno le ha avute per l'Atalanta. Quanto pesi una penalizazione - ha spiegato - lo sappiamo bene e basta guardare oggi il Siena per rendersene e conto e ad apprezzare così ulteriormente quanto fatto dall'Atalanta lo scorso anno.

"L'omessa denuncia e la responsabilità oggettiva sono meccanismi perversi ha aggiunto -: auguro al Napoli di vedersi quantomeno ridotti i provvedimenti a suo carico negli altri due gradi di giudizio". Marino, a lungo legato come dirigente al club partenopeo (ai tempi di Corrado Ferlaino e tra 2004 e 2009) continua: "È una problematica che non conosco, ma se ha comportato la stessa penalizzazione toccata a noi sarà una cosa abbastanza simile . Noi siamo maestri di sofferenza e avevamo già pagato con il meno sei nella passata stagione, compiendo una vera impresa: prova ne siano le difficoltà che sta attraversando il Siena. Ma mi rendo conto che subire una decurtazione di punti a campionato in scorso è decisamente peggio".

Chiosa sui giocatori appiedati per sei mesi: "Mi spiace per Cannavaro e Grava, li conosco bene per averli portati io al Napoli e ci sono affezionato".

Simone Masper 

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