«Il ko col Chievo brucia ancora»
Radovanovic: a Roma a testa alta

Dopo il triste ko di Verona l'Atalanta è tornata al lavoro in vista della prossima sfida contro la Lazio, in programma domenica a Roma. Per la partita contro la seconda della classe ci si aspetta una reazione d'orgoglio. Ne è convinto Radovanovic.

Dopo il triste ko di Verona l'Atalanta è tornata al lavoro in vista della prossima sfida contro la Lazio, in programma domenica 13 alle 15 a Roma. Per la partita contro la seconda della classe ci si aspetta una «reazione d'orgoglio: la sconfitta contro il Chievo - ha commentato il centrocampista serbo Ivan Radovanovic - è una ferita che brucia ancora».

«Siamo arrabbiati e delusi: è una sconfitta che fa male - ha affermato il giocatore atalantino -. Ne parleremo e guarderemo bene gli errori fatti. Dovevamo essere più cattivi davanti alla porta: abbiamo creato tantissimo e abbiamo tenuto il pallino del gioco. Cerchiamo sempre di giocare e le partite dipendono dal nostro gioco. Contro le big riusciamo a far risultato, mentre contro le nostre concorrenti non riusciamo a far tanti punti».

Con la sconfitta subita in terra veronese si è concluso un girone d'andata comunque positivo in casa Atalanta, nonostante al momento spaventino le voci di mercato e l'ultimo periodo negativo. «Ci sta un momento delicato, ogni squadra lo può avere - continua il giocatore -. Sul campo abbiamo conquistato 24 punti dimostrando chi siamo. Nelle ultime partite non giochiamo male ma non arrivano i risultati. Le prossime 6 partite saranno decisive, perché questo è un campionato strano. Ci sono squadre sotto di noi forti come Palermo e Genoa e dopo il mercato potrebbero risalire la classifica. Non dobbiamo complicare una stagione che fino a questo momento è stata all'altezza della situazione. Ci aspettano scontri diretti, partite che non dobbiamo fallire contro squadre del nostro livello».

L'inizio del ritorno non si prospetta tra i più facili per Bellini e compagni, vista la sfida nella Capitale contro la Lazio. «Andremo a Roma per giocarcela a testa alta e per portare a casa qualcosa. Non partiamo battuti, l'ideale sarebbe almeno conquistare un punto a Roma e vincere contro il Cagliari, uno scontro salvezza importante. Non ci siamo mai sentiti arrivati, perché il mister non permette di mollare neanche un secondo. Quando vinci contro le grandi l'entusiasmo c'è ed è normale, ma adesso conta fare bene anche con le piccole».

Negli ultimi due mesi Radovanovic è tornato agli ordini di Colantuono dopo un lungo infortunio, raccogliendo un buon numero di presenze e qualche discreta prestazione, in attesa del definitivo salto di qualità con il 2013, sia con la maglia nerazzurra che con quella della propria nazione. «Faccio un po' di fatica rispetto agli altri, perché non ho fatto il ritiro, che ti dà una base importante - spiega il serbo -. Sto bene fisicamente e questo è quello che conta. Fin qui non ho mai giocato con uno forte come Cigarini. L'Atalanta secondo me ha uno dei reparti di centrocampo più forti in Italia. L'ultimo arrivato Giorgi è una grande persona e un grande giocatore e sarà importante per noi. Con lui a Novara giocavamo con un 4-3-3 nel quale doveva adattarsi, perché lui è un esterno. Per il mio 2013 punto a stare bene e non avere più problemi, poi la salvezza con l'Atalanta e la Nazionale. A marzo avremo due partite fondamentali contro la Croazia. Spero che ci sia il salto di qualità: ho aspettato questo momento per la mia Atalanta e adesso non voglio lasciare facilmente quello che ho ottenuto con questa maglia».

Simone Masper

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