Percassi si appella ai tifosi:
la violenza fa male all'Atalanta

I giovani, lo stadio, il mercato, i tifosi, il futuro, la salvezza, l'Europa. Il presidente dell'Atalanta Antonio Percassi, lunedì sera ospite di TuttoAtalanta a Bergamo Tv, inquadra la nuova stagione sotto ogni punto di vista. E sulla violenza dice: «Fa male all'Atalanta».

I giovani, lo stadio, il mercato, i tifosi, il futuro, la salvezza, l'Europa. Il presidente dell'Atalanta Antonio Percassi, ieri ospite di TuttoAtalanta a Bergamo Tv, inquadra la nuova stagione sotto ogni punto di vista, ma oltre al prevedibile obiettivo da raggiungere («L'Europa da tifoso sarebbe una goduria, ma ascoltate me, pensiamo alla salvezza»), il numero uno nerazzurro torna a fissare la strada per i prossimi anni. Ed è facile riassumerlo: giovani in campo, stadio Comunale ristrutturato per trasformarlo in un «gioiellino sempre pieno».

E per avere lo stadio pieno lancia ai tifosi due appelli: «Abbonatevi e fate i bravi». Perché episodi di violenza come quelli che hanno accompagnato la prima partita interna contro il Torino «sono delle sberle per l'Atalanta. Ragazzi, fate i bravi, altrimenti fate solo il male della squadra. Mi raccomando: l'Atalanta deve diventare un esempio anche sotto questo profilo. Anche perché quando ci sono di mezzo Bergamo e l'Atalanta, gli episodi negativi vengono sistematicamente moltiplicati per dieci. Non è giusto, ma se non succede niente nessuno può strumentalizzare».

«Al lavoro per lo stadio»
Tifosi fa rima con stadio, possibilmente più moderno. Messa nel cassetto l'idea di un nuovo impianto («È un grande peccato, ma non ci sono più le condizioni») si parla della ristrutturazione del Comunale: «Stiamo lavorando al progetto di rimodernamento del vecchio stadio, quando saremo pronti a presentare una proposta lo faremo e questa Amministrazione ci è sembrata disponibile ad affrontare in maniera seria il discorso stadio. Tempistica? Il progetto concreto lo vogliamo presentare con questa Amministrazione (in scadenza nel 2014, ndr): ora cerchiamo il progetto ideale con attenzione anche alla verifica dei costi. Ma sono tutti discorsi a medio lungo termine».

«Calo di abbonati in curva»
La campagna abbonamenti è ancora aperta, ma le 8.400 staccate finora non fanno sorridere: «Ci mancano 1.200 abbonati, di cui 850 fra le due curve. Speriamo di recuperarli entro la fine della campagna. Serviva un'altra politica dei prezzi? A oggi inaspettatamente mancano un po' di abbonati nelle curve che sono i settori più popolari. Temevo un calo nelle altre parti dove il prezzo incide di più nella scelta e invece è arrivato nelle curve e la cosa mi sorprende. Spero però che da qui alla Fiorentina venga colmato. I nostri prezzi restano accessibili, quindi ripeto l'appello: abbonatevi».

«Sono tranquillo»
Un aiuto a un finale con il botto della campagna abbonamenti arriverebbe da un exploit sabato a Napoli, soprattutto dopo un avvio non entusiasmante. «Ma è stato importantissimo fare il pieno con il Torino per prepararci al meglio per le due partitissime contro due squadroni come Napoli e Fiorentina. La partita con il Cagliari l'abbiamo vista tutti, è stata un po' strana. Il nuovo modulo di gioco ha creato qualche problema, forse i giocatori non erano pronti. Lo stesso nei primi 15' contro il Torino. Ma quando è rientrato Lucchini, la squadra ha cambiato faccia, ha riacquistato sicurezza e mostrato di avere qualità. Da quel momento mi sono tranquillizzato perché abbiamo le carte in regola per raggiungere il nostro risultato stagionale che è la salvezza».

«4-3-3 già bocciato? No, finora abbiamo mostrato di essere più a nostro agio con un modulo che conosciamo meglio. Per il 4-3-3 ci vuole solo un po' più di tempo. Ma al di là del modulo quello che voglio è maggior continuità, ciò che ci è mancato l'anno scorso. Non dobbiamo ripetere quell'errore».

«Salvezza e ancora salvezza»
Continuità per inseguire il solito obiettivo: «Quaranta punti nel più breve tempo possibile. Conquistarli in questo campionato non sarà facile, perché le grandi sono partite forti. La salvezza è da raggiungere a tutti i costi e fino ai 40 punti dobbiamo pensare solo a quello perché è il nostro scudetto. Poi vediamo. I tifosi sognano l'Europa? Io sogno anche la Champions, ma dobbiamo essere realisti e restare i piedi per terra. Non mi piace fare promesse e poi deludere le aspettative. Da tifoso sarebbe una goduria, ma se per giocare in Europa poi retrocedi, non ne vale certo la pena. Ora pensiamo solo a stare in serie A, ascoltate me. Dobbiamo pensare a consolidarci in categoria».

«Giovani in campo»
Se l'obiettivo stagionale è mantenere la categoria, quello a medio termine è puntare sui giovani. Dopo che a inizio mercato aveva auspicato «l'Atalanta dei giovani», ora, nonostante la rosa nerazzurra sia la terza più anziana della serie A, il presidente prosegue dritto sulla strada di una squadra giovane: «Nel giro di due o tre anni voglio avere in prima squadra setto o otto giocatori cresciuti in casa. Siamo nella direzione giusta per inserire un po' di giovani di qualità nel nostro organico, ora un mix fra esperienza e gioventù. Fra i giocatori del nostro vivaio e quelli che abbiamo in giro a giocare vogliamo averne in futuro un bel gruppetto in prima squadra. Strategicamente il settore giovanile è fondamentale. Vedere un ragazzo all'altezza debuttare in prima squadra, mi dà gioia. È la strada da seguire. Per riuscirci devi avere alle spalle un bacino in grado di garantire un futuro. Ora possiamo dire di essere nella direzione giusta».

«Il vivaio riparte»
«In quattro - ha spiegato il presidente - abbiamo investito 16 milioni di euro per il vivaio. Per noi è fondamentale. La linfa del vivaio sta ripartendo e questo dà serenità a me e alla società. Quest'anno abbiamo fatto un salto di qualità anche a livello di osservatori. L'obiettivo è diventare autosufficienti nel giro di un paio di anni. Dobbiamo avere il coraggio di buttare dentro i giovani».

«Kurtic? Meglio Baselli»
Facendo un passo indietro, inevitabile parlare di un mercato statico che ha consegnato a Colantuono una squadra simile a quella che ha concluso la stagione. «Denis, Bonaventura e Consigli li avremmo piazzati facilmente, però abbiamo fatto lo sforzo di tenere questi tre grandi giocatori. E non dimentichiamo che abbiamo riscattato Cigarini: abbiamo investito su un giocatore per noi molto molto importante».

«Il colpo che mi sarebbe piaciuto fare? Abbiamo cercato di prendere Acerbi ed è finita come sappiamo, però se devo fare un nome dico che mi sarebbe piaciuto prendere Kurtic (centrocampista sloveno del Sassuolo, classe 1989, ndr). Però durante la preparazione vedere i nostri ragazzi ci ha fatto cambiare direzione e abbiamo puntato su quello che avevamo in casa. Kurtic mi sarebbe però piaciuto, però preferisco Baselli. Su di lui abbiamo investito una bella cifra e siamo convinti di aver portato a casa un talento. Quando siamo andati alle buste io ho deciso di alzare la posta per non rischiare di perderlo».

«Non siamo riusciti a portare a Bergamo l'atteso centrocampista d'esperienza? Non è vero, l'abbiamo preso: è Migliaccio, un giocatore fondamentale perché forse ci mancava nello spogliatoio uno del suo temperamento per la gestione del gruppo».

«A Napoli sarà dura»
E Migliaccio è candidato a rientrare dopo l'infortunio nell'anticipo a Napoli di sabato, una partita da far tremare i polsi: «È uno squadrone, per noi sarà dura ma io mi fido di Colantuono, metterà in campo una squadra adeguata ad affrontare uno grande. Sarà dura, ma non dimentichiamoci che ogni partita va giocata».

Perché Percassi tiene i piedi per terra, ma non rinuncia mai a sognare: «Perché a guidarci è la passione per l'Atalanta. E alla base di ogni progetto ci deve sempre essere la passione della gente per l'Atalanta».

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