La storia del talento Baselli:
mai fatto l'interno, ci ho provato

Non appena ha visto che il nipote giocava, nonna Santina non ha perso tempo ed è andata ad accendere un cero. E la protezione dall'alto è servita visto che Daniele Baselli è stato uno dei migliori in campo al San Paolo: l'ultimo fiore sbocciato nel giardino di Zingonia ha giocato con personalità, autorevolezza, maturità. Così la domenica giustamente l'ha dedicata ai nonni.

Le hanno fatto tutti festa?
«Erano tutti felici. Mio papà è il mio primo tifoso: mi ha sempre seguito ovunque, mi ha dato forza, supporto, coraggio. Il mio primo tatuaggio, fatto appena compiuti i 18 anni, è dedicato ai miei genitori: sulla spalla dentro una stella ci sono le iniziali dei loro nomi, Anna e Flavio». 

Il suo ruolo è regista davanti alla difesa. Ma a Napoli ha fatto bene anche da interno.
«Colantuono la sera prima mi ha parlato: mi ha chiesto se avevo mai fatto l'interno. Gli ho detto di no, ma che potevo provarci. Ma non pensavo di giocare. L'ho capito sabato mattina quando ha detto chi batteva gli angoli. Lì per un secondo mi sono bloccato, non mi pareva vero. Però saperlo prima mi è servito per prepararmi meglio». 

Ha fatto un figurone...
«Sono abbastanza soddisfatto, anche se poteva andare meglio come risultato. Peccato il rimpallo del primo gol e poi l'espulsione di Ciga nel nostro momento migliore». 

Domenica dovrebbe toccare ancora a lei visto che Cigarini è squalificato. Stavolta nel suo ruolo...
«Lo so e ci sto già pensando. Anche se per due giorni spero di riuscire a staccare la spina. Ma so che potrei avere un'altra grande occasione. Meglio affrontare la Fiorentina senza Gomez, Cuadrado e Pizarro, anche se resta fortissima. Ma noi dobbiamo anche riscattare la sconfitta di Napoli».

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