Un'Atalanta che tutti vorremmo
E con il Chievo servirà un bis

Questa è l'Atalanta che tutti vorremmo applaudire anche nel prossimo futuro. L'esatto contrario, cioè, di quella sopportata mercoledì sera a Parma. In soli quattro giorni abbiamo assistito ad una netta metamorfosi in positivo.

Questa è l'Atalanta che tutti vorremmo applaudire anche nel prossimo futuro. L'esatto contrario, cioè, di quella sopportata mercoledì sera a Parma. In soli quattro giorni abbiamo assistito ad una netta metamorfosi in positivo che sembrava pressoché impossibile in tempi così brevi.

Ma, se la si è certificata senza ombra di dubbio, significa che è autentica. «L'Atalanta ha meritato nettamente la vittoria»: a scandirlo al termine della gara nientemeno che l'allenatore avversario, l'ex Guidolin.

Un improvviso cambiamento di rotta da parte degli atalantini con aspetti molteplici: innanzitutto sul profilo della determinazione e concentrazione, a seguire le ottime e qualitative prestazioni dei singoli e del collettivo.

Aggiungiamo pure, con assoluta tranquillità, la ritrovata compattezza e sicurezza della difesa; la fluidità e le giocate dei centrocampisti e la conferma delle punte, Denis ovviamente in testa.

E questo coktail di fattori tanto prelibato ha regalato ai nerazzurri l'importante e invocata vittoria e relativa posta in palio. Anche la classifica è più digeribile e non è certo cosa da poco.

La palma del migliore va assegnata a German Denis che tra Parma e Udinese ha cominciato a muovere la graduatoria dei bomber rinverdendo a pieno titolo la sua fama in materia.

Guai, comunque, sottovalutare in particolare le prove di Moralez, Cigarini e Bonaventura con i due ultimi a lanciare per novanta minuti adeguati messaggi al commissario tecnico della nazionale azzurra Cesare Prandelli, non a caso presente allo stadio di Bergamo con taccuino alla mano.

Sul modulo (4-4-1-1) adottato dal via, definirlo azzeccato è forse riduttivo. Anche per questo mister Stefano Colantuono va elogiato. Coi fatti ha in un certo qual modo risposto a coloro che l'indomani di Parma lo avevano messo sotto accusa chiedendo addirittura l'esonero alla dirigenza.

Importante è continuare sulla medesima falsariga sabato pomeriggio contro il Chievo, a Verona. Avversari, i veneti, ancora alla portata a patto che gli atalantini non dimentichino il copione anti Udinese.

Arturo Zambaldo

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