Marino: Juventus favorita
Ma occhio a Inter e Napoli

«Equilibrio e spettacolo in vetta. È questa la sintesi di ciò che il campionato sta producendo.Chiusura sulla sua Atalanta. «Col Chievo abbiamo vinto un match delicato, fondamentale. A Verona mai l'Atalanta aveva vinto, neanche in Serie B. Merito di Colantuono e dei calciatori che manda in campo».

«Equilibrio e spettacolo in vetta. È questa la sintesi di ciò che il campionato sta producendo. Squadre che propongono ma che non dimenticano l'equilibrio che una squadra deve avere»: così Pierpaolo Marino, direttore generale dell'Atalanta, a Tele Radio Stereo.

«Non discuto sul fatto che sia la Juventus la favorita nella corsa al titolo, però è evidente che chi le contende la leadership fa spettacolo, gioca bene, segno che si è alzato il livello tecnico con l'arrivo di tanti campioni e con la bravura degli allenatori - ha aggiunto Marino -. Occhio anche all'Inter, non solo a Roma e Napoli. Quella nerazzurra è una squadra solida».
L'Inter, però, ne ha presi tre in casa dalla Roma dell'eterno Totti e di un devastante Gervinho. «Lo conoscevo prima dell'Arsenal e chi come me ha seguito il suo biennio a Londra, notava due stagioni fa come fosse lui uno dei segreti di Van Persie, era lui che favoriva l'olandese nelle giocate e nei movimenti offensivi - spiega del club orobico -. Un giocatore come Gervinho in Italia mancava da quando è partito Lavezzi, che era il Gervinho del Napoli. Dà profondità, si lancia negli spazi, ha caratteristiche che in pochi possono vantare. È stata una grande intuizione di Rudi Garcia».

A proposito di Roma un commento su De Sanctis: «per me è come parlare di un familiare. L'ho fatto esordire in B quando aveva 17 anni, l'ho voluto a Udine e poi l'ho portato a Napoli. È un leader naturale, fa spogliatoio, ha personalità e in campo è di una regolarità mostruosa».

Chiusura sulla sua Atalanta. «Col Chievo abbiamo vinto un match delicato, fondamentale. A Verona mai l'Atalanta aveva vinto, neanche in Serie B. Merito di Colantuono e dei calciatori che manda in campo». (ITALPRESS).

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