Colantuono centra gli obiettivi
Nonostante qualche momento no

Ci sta etichettare «intrigante» la permanenza di Stefano Colantuono sulla panchina dell'Atalanta? Giudicate voi. Ricordiamo, innanzitutto, che nei suoi 6 anni in nerazzurro (è il quarto campionato di fila) ha puntualmente centrato alla lettera gli obiettivi.

Ci sta etichettare «intrigante» la permanenza di Stefano Colantuono sulla panchina dell'Atalanta? Giudicate voi. Ricordiamo, innanzitutto, che nei suoi 6 anni in nerazzurro (è il quarto campionato di fila) ha puntualmente centrato alla lettera gli obiettivi (un paio di promozioni e tre salvezze tranquille) richiesti dalla società e festeggiati con copiosi brindisi dalla tifoseria.

Nonostante ciò, nel corso delle varie stagioni sportive ha vissuto sempre momenti per nulla gradevoli. Non c'è bisogno di sforzi di memoria dal momento che solo tre settimane fa, dopo le sconfitte in rapida successione con Napoli, Fiorentina e Parma fu messo, a torto o a ragione sul banco degli imputati. Modulo tattico inopportuno, mancanza di gioco, formazione non ad hoc e quant'altro gli elementi indiziari.

Meno male che la dirigenza non si è associata al frequente malcostume che in casi analoghi si addossa il mondo del calcio. Andando, così, controcorrente il presidente Antonio Percassi con i più stretti collaboratori hanno fatto quadrato attorno al mister trasmettendogli sostegno a oltranza.

Delusi, visto il positivo registrarsi degli eventi, sono stati coloro che avevano insinuato difficili rapporti con Pierpaolo Marino pronto viceversa a lanciare messaggi, anche all'esterno, di piena fiducia e solidarietà a Colantuono. E come accaduto nei passati tornei, non è tardata a venire l'auspicata metamorfosi toccata con mano con le brillanti prestazioni della squadra contro Udinese e Chievo nel giro di otto giorni. D

i colpo, insomma, Colantuono è tornato quell'indomabile condottiero in grado di garantire quei risultati annunciati e graditi all'unanimità in estate. Non a caso, proprio di recente l'allenatore nerazzurro ha ribadito esemplare fedeltà al club orobico «Intendo rimanere a Bergamo sino alla scadenza del contratto (30 giugno 2016 ndr): alle eventuali chiamate di club blasonati non ci penso nemmeno un istante». Capito?

Arturo Zambaldo

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