La grande rivincita del team atalantino 
Da commenti catastrofici a lusinghieri

Sbagliare è umano, chi non lavora non sbaglia e avanti di questo passo. Questi sostanziali luoghi comuni sono sufficienti per giustificare in pieno la pressocchè totalità dei giornalisti in tema di Atalanta? Non son trascorsi anni ma la miseria di tre settimane.

Sbagliare è umano, chi non lavora non sbaglia e avanti di questo passo. Questi sostanziali luoghi comuni sono sufficienti per giustificare in pieno la pressocchè totalità dei giornalisti in tema di Atalanta?

Non son trascorsi anni ma la miseria di tre settimane (sconfitta rocambolesca di 4-3 a Parma) da quando i nostri colleghi son passati da analisi e commenti catastrofici sul conto dei nerazzurri ai giudizi e previsioni sconfinanti (in positivo) di questi ultimi giorni.

Certo, sempre gli operatori dell'informazione, sia prima che adesso hanno trovato fedeli complici gran parte dei tifosi o dei semplici appassionati. Ma, il “tutti l'hanno pensata così” basta per auto giustificarsi e consolarsi?

Da sempre viviamo il mondo del calcio e dello sport in genere divertendoci per qualsiasi sua sfaccettatura. Al bando, però, sul nascere eccessi su teorie, tecniche, tatticismi, schemi e quant'altro in materia.

Altro aspetto che, poi, non ci va proprio di condividere è l'intransigente e unanime serietà letta sul volto di giocatori e mister all'ingresso in campo nell'attesa del pronti via. D'accordo, si sente dire, la concentrazione impone i suoi rigorosi canoni mai non è che i protagonisti stiano per partire in guerra o in un'impresa spaziale.

Quando ci riflettiamo il pensiero va anche ai tanti soloni che etichettano “scienza” o giù di li il gioco che, dopotutto, ha nei piedi le proprie fondamenta. Alla mente ci balza una considerazione del compianto Giancarlo Cadè. “Un allenatore – era solito ripetere l'ex allenatore bergamasco - può essere bravissimo ma se il pallone anzicchè entrare nella porta avversaria colpisce il palo lo giudicano un asino. Viceversa...”.

Siamo andati fuori tema ma fino ad un certo punto. Tornando, allora, all'argomento iniziale, alla luce dei risultati sin qui conseguiti, c'è da ipotizzare un'Atalanta in grado di ripetere i due precedenti campionati di serie A, privi di alcun patema di classifica. Riflessione in controtendenza ai discontinui stati d'animo e ribaltimenti di opinioni che annoteremo, inevitabilmente, vedrete lungo la corrente stagione.   

Arturo Zambaldo  

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