Atalanta, obiettivo continuità
Aspettiamo sabato contro la Samp

Obiettivo continuità, ma come? C'è un apparente paradosso nel volo della nuova Atalanta. È bastato togliere un difensore per ricominciare a difendere meglio, è bastato aggiungere un centrocampista per proteggere meglio la difesa.

Obiettivo continuità, ma come? C'è un apparente paradosso nel volo della nuova Atalanta. È bastato togliere un difensore per ricominciare a difendere meglio, è bastato aggiungere un centrocampista per proteggere meglio la difesa. È bastato tornare al vecchio caro marchio di fabbrica, difesa e centrocampo a 4 con due linee strette, compatte, aggressive, et voilà: zero gol subiti contro l'Udinese, zero contro il Chievo, un gollonzo contro la Lazio. Possibile? In realtà il paradosso è solo apparente.

Col ritorno della doppia linea a 4 la difesa può restare più alta, il baricentro della squadra resta meno schiacciato. E i centrocampisti non devono fare 40 metri di campo per accompagnare il contropiede, non avendo il passo né la rapidità per farlo. Aggredendo prima l'avversario, avendo meno campo da coprire, rubar palla e ripartire diventa più facile e lo dimostra il gol del 2-1 alla Lazio, nato dal break di Cigarini per Denis. Sarà pur vero, come dicono gli allenatori, che le partite non si vincono coi moduli, però si vincono e si perdono anche coi moduli, cioè con la disposizione adeguata o inadeguata ai giocatori a disposizione. Dopo tre mesi a cercare vie alternative al 4-4-1-1, Colantuono ha capito che la semplicità paga e che l'Atalanta vola quando fa le cose che sa fare, non quando s'infila in astrusi gineprai.

Messaggio chiaro, da tenere presente anche quando a centrocampo rientrerà Migliaccio e se davanti calerà (speriamo non più) Moralez. Dunque, la semplicità ritrovata è la prima chiave per la continuità, il vero obiettivo ora dell'Atalanta. La seconda sarà la capacità di sfruttare i prossimi, cruciali, 30 giorni, per arrivare a Natale con 20-22 punti. La missione è possibile, ma il calendario è chiaro. La Roma e la Juventus al Comunale, il Verona e il Genoa fuori attendono l'Atalanta a dicembre. Sarà dura far punti. Perciò i punti vanno fatti anzitutto prima, da sabato a Marassi con la Samp alla trasferta col Sassuolo il 24 novembre, passando per l'Inter (martedì prossimo al Comunale), il Livorno e il Bologna. Cinque partite in meno di un mese, con quattro scontri diretti. Per mettere le ali servirebbero almeno 7-8 punti, meglio se un paio in più, vincendo un paio di scontri diretti e non perdendo gli altri, vada come vada con l'Inter. L'anno scorso fu soprattutto l'insperato bottino contro le grandi a tenere lontano gli spettri (12 punti tra Inter, Milan e Napoli), stavolta l'Atalanta dovrà essere più grande con le «piccole» per confermare che la vecchia via resta la migliore. E che la semplicità è la virtù dei forti.

Simone Pesce

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