Giro: tappa allo spagnolo Sastre
Menchov, 2°, respinge Di Luca

La scalata di Carlos Sastre. Eroe forse della tappa più spettacolare di questo Giro del Centenario. Oltre sette ore di un caldo asfissiante, sudore e fatica, 237 chilometri da La Pergola a Monte Petrano, salendo e scendendo sugli Appennini nella provincia di Pesaro e Urbino.

Lo spagnolo però, 34 anni, re del Tour de France 2008, ha trovato comunque le forze per piazzare il colpo. Per lui è stato il primo successo in carriera al Giro d'Italia, arrivato dopo essersi dato battaglia con tutti i protagonisti, da Denis Menchov, che ha difeso con successo la maglia rosa (secondo), a Danilo Di Luca (giunto terzo) e Ivan Basso (quarto).

Ascesa di Sastre a parte, anche in classifica (ora è sul gradino più basso del podio), il russo della Rabobank ha però confermato la sua leadership e la sua gamba, chiudendo secondo dietro al vincitore e mettendo una bella ipoteca sul successo finale.

Anche se gli altri (non forse Levi Leipheimer che invece ha sfiorato il crollo) ad arrendersi già adesso non ci stanno. A cominciare proprio da Sastre, ora a 2'19" dalla maglia rosa. «Questa era la tappa più dura, ma sapevo che potevo fare qualcosa e l'ho fatta - ha detto il corridore della Cervelo -. Sull'ultima salita sono andato forte. E sono riuscito a risalire anche in classifica. È stata una giornata fondamentale, ora ne mancano altre due comunque importanti. Questo Giro non è finito. Siamo tutti qui per vincere».

Dopo il giorno di riposo che attende i corridori, sarà quindi di nuovo battaglia da Chieti a Blockhaus. Con Di Luca, secondo in classifica generale a 39", in prima fila. Con anche una motivazione speciale. «Io ci credo ancora - le sue parole - e lotterò fino alla fine. E poi tutti in Abruzzo tiferanno per me e io voglio fare loro un regalo».

Menchov, però, non ha ovviamente alcuna intenzione di lasciare il passo ai rivali. Come ha dimostrato lungo questi massacranti 237 chilometri della sedicesima tappa. Vissuta subito sulla fuga di una ventina di corridori, con Damiano Cunego, Michele Scarponi e Gabriele Bosisio tra i protagonisti.

Ma soprattutto Yaroslav Popovych, l'ultimo ad arrendersi al ritorno di Sastre ad appena 2,5 chilometri dall'arrivo. L'accelerazione dello spagnolo era cominciata sul Petrano, tra i 7 e i 6 chilometri dal traguardo, dopo una serie di attacchi rintuzzati di Di Luca e Basso. Lui invece è riuscito a scappare, anche se Menchov non gli ha dato molta corda, restando alla giusta distanza.

Così alla fine «non è cambiato molto - ha spiegato il russo -. E questo per me è buono. Adesso però ci sarà il Blockhaus, diciotto chilometri di salita sono qualcosa di incredibile». La penultima vera occasione (arrivo a 1.631 metri) per gli inseguitori per provare a strappargli la maglia rosa.

L'ultima, poi, sarà la tappa del Vesuvio in programma venerdì. Altrimenti Menchov arriverà da trionfatore domenica a Roma.

Ordine d'arrivo
1. Carlos SASTRE (SPA, CERVELO) in 7h11'54" (abbuono 20") alle media di 32,646 Km/h; 2. Menchov (Rus) a 25" (abbuono 12"); 3. DI LUCA a 26" (abbuono 8"); 4. BASSO a 29"; 5. GARZELLI a 1'19"; 6. MASCIARELLI a 1'21"; 7. PELLIZOTTI st; 8. Valjavec (Slo) a 2'11"; 9. Serpa Perez (Col) a 2'35"; 10. Armstrong (Usa) a 2'51"; 11. Leipheimer (Usa) st; 15. Rogers (Aus) a 3'02"; 23. CUNEGO a 5'01" (abbuono 2"); 46. POSSONI a 14'55"; 57. SIMONI a 20'00"; 62. Loevkvist (Sve) a 24'46"; 84. CACCIA a 35'20"; 86. PINOTTI a 35'20"; 154. VANOTTI a 48'14".

Classifica generale
1. Denis MENCHOV (RUS, RABOBANK) in 70h06'30" alla media di 39,212 Km/h; 2. DI LUCA a 39"; 3. Sastre (Spa) a 2'19"; 4. PELLIZOTTI a 3'08"; 5. BASSO a 3'19"; 6. Leipheimer (Usa) a 3'21"; 7. Rogers (Aus) a 5'54"; 8. GARZELLI a 8'21"; 9. Arroyo Duran (Spa) a 8'39"; 10. Valjavec (Slo) a 8'47"; 12. Armstrong (Usa) a 11'06"; 15. Seeldrayers (Bel) a 13'57"; 16. CUNEGO a 14'29"; 24. Loevkvist (Sve) a 30'59"; 45. PINOTTI a 1.09'31"; 70. POSSONI a 1.55'49"; 117. VANOTTI a 2.46'12"; 131. CACCIA A 3.04'48".

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