Atalanta al via. Motto di Gregucci 
«L'obiettivo è dare sempre di più»

Prima di ricevere l'abbraccio dei tifosi al Lazzaretto e partire per il ritiro di Brentonico (fino al 2 agosto), l'Atalanta si è radunata a Zingonia dove i giocatori, mister Gregucci e Osti si sono concessi a taccuini e telecamere. La squadra si sta in realtà allenando già da mercoledì, per cui il neotecnico nerazzurro può parlare del primo approccio con la nuova realtà avendolo sperimentato sul campo.

Ecco le parole di Gregucci che è stato il primo ad arrivare a Zingonia domenica mattina: «La prima impressione è stata molto buona, la squadra è predisposta a lavorare e questo è fondamentale. La società è seria e i giocatori sono bravi. Quanto a me, non soffro di deliri di onnipotenza. Non ho mai visto un allenatore che fa una rovesciata e segna. Lavorerò sodo, è un'opportunità unica e Bergamo è un posto fantastico. Gli obiettivi? Nella vita bisogna sempre ambire al massimo, avere il desiderio di progredire ogni giorno. È ovvio che una società come l'Atalanta ha come obiettivi primari la salvezza e la valorizzazione dei giocatori, ma noi abbiamo il dovere di non accontentarci e di vendere cara la pelle ogni partita per alzare sempre di più l'asticella delle nostre ambizioni. Come giocherà l'Atalanta? Confermo quello che ho già detto. Sarebbe assurdo disperdere il patrimonio tecnico e tattico che ho ereditato e che le squadra sa esprimere così bene. Quindi l'idea di base è di giocare con una punta centrale, Doni a sostegno e quattro centrocampisti».

È stato quindi il turno di Carlo Osti, responsabile dell'area tecnica atalantina: «Forse è la prima volta che partiamo con la rosa della squadra quasi al completo. Penso che ci saranno operazioni di rifinitura in entrata e in uscita, ma non credo proprio che ci saranno movimenti importanti. È vero che il mercato è lungo, però noi non abbiamo l'esigenza di cedere giocatori di prima fascia. Con l'addio a Floccari e Cigarini abbiamo sistemato le casse e reinvestito, quindi siamo praticamente a posto. Guarente? Proprio per questi motivi non abbiamo intenzione di venderlo».

Cristiano Doni, il capitano, reduce da una serata alla Festa della Dea in cui è stato il primattore e in cui ha ventilato la possibilità che questa potrebbe essere la sua ultima stagione: «Sì, ho detto potrebbe essere, ma non è che sto pensando a questa ipotesi. Semplicemente, ho 36 anni e desidero assaporare tutte le emozioni che vivo con ancora più intensità di quando ero giovane. Comunque, sto bene e fin quando starò bene tenterò come sempre di dare il massimo. Cosa può dare un Doni con un anno in più? Tanta esperienza... Abbiamo perso Floccari, che non è facilmente sostituibile, e ora abbiamo con noi Acquafresca. Forse qualcosa nel gioco cambierà, visto che Floccari partecipa di più alla manovra, mentre Robert opera più in profondità. Acquafresca mi ricorda un po' Inzaghi. Per Gregucci l'Atalanta può essere un trampolino di lancio, dicono che sia un debuttante, ma allena già da dieci anni».  

Benvenuto a Edgar Barreto: «Sono felicissimo, è meraviglioso essere qui. Già sabato sera ho vissuto emozioni incredibili alla Festa della Dea. L'Atalanta è un club importante, che da tre anni sta giocando bene e con grandi risultati, io spero di crescere ancora insieme al club. Ho scelto di venire a Bergamo perché l'Atalanta è la squadra che ha lavorato di più su di me, mi ha fatto sentire molto importante. Spero che Guarente resti, è un giocatore con tanta qualità, mi piacerebbe molto giocare con lui. Obiettivo Europa? Io credo che sia bene essere prudenti, ragionare partita dopo partita e vedere come sarà il livello del campionato, ma è indiscutibile che la società ha costruito una bella squadra. Vedremo quindi di disputare un grande torneo e di migliorare l'ultima classifica».

Infine, Thomas Manfredini: «Un bravo alla società che si è mossa bene sul mercato, non dobbiamo avere paura di nessuno. Io? Non ero un sicuro partente e quindi non ci sono problemi. Se resterò qui, giocherò con piacere ed entusiasmo tentando di confermare il buon campionato dell'anno scorso. Come giocheremo in difesa? Penso più o meno come con Del Neri».    


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