Tiri liberi sul basket bergamasco
Treviglio, da troppo in 3ª serie

Parliamo, come da consuetudine, con estrema franchezza: diciassette stagioni sportive di fila nella terza divisione nazionale da parte della Blu Basket, fresca di sponsorizzazione Co.Mark, rappresentano una eternità. Non accettiamo, peraltro, la consolazione per non aver mai conosciuto la discesa nella serie inferiore. Da qui la profonda amarezza per non aver centrato a maggio il salto in Legadue considerato il riconosciuto spessore del roster costruito ad hoc, la scorsa estate, dal "tutto fare" Euclide Insogna.

E non è detto che il sospirato sogno di pregustare uno spettacolo di qualità decisamente superiore sia da rimandare di un solo anno. Il più che rinnovato organico di recente consegnato a coach Morandi, al di là di un paziente nonché fisiologico lavoro di amalgama, per ragioni che non stiamo a ripetere, non dà in effetti quella sicurezza di poterci regalare a tempi brevi la pallacanestro d' èlite. Per carità siamo pienamente d'accordo con la dirigenza nel definire la Co.Mark "competitiva": altra cosa però, assegnarle il ruolo di vincente, inteso nel più ampio senso del termine. A meno che dal campo non arrivino piacevolissime smentite che per fortuna in tema di sport non sono nemmeno poi così tanto rare.

Personalmente non siamo ancora riusciti a metabolizzare la partenza del capitano di lungo corso Gamba e non solo per una questione di affettività e di riconoscenza. La mancata conferma di Emanuele Rossi, anche se tutt' altro che irrilevante dal punto di vista qualitativo e caratteriale trova, comunque, più di una giustificazione sotto la voce dei costi di gestione.
A. Z.

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