Achille e Cesare Bortolotti:un mecenate e un manager

Achille e Cesare Bortolotti hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia nerazzurra.

Il papà, Achille, già calciatore a livello dilettantistico, èentrato a far parte della famiglia atalantina in concomitanza con l’avvento, nel calcio italiano, delle società per azioni. Bortolotti è entrato in società come consigliere nella primavera del 1967, acquistando praticamente l’intero pacchetto azionario. Nel gennaio 1969 iniziò quella che Achille Bortolotti stesso amava definire la «repubblica presidenziale», poi durata dieci anni (fatta salva una parentesi di sei mesi con Sensi presidente), durante i quali l’Atalanta ha conquistato due promozioni in serie A, subìto due retrocessioni.

Poi Achille ha passato la mano al figlio Cesare, che per quattro anni aveva lavorato a fianco di Titta Rota. L’esordio di Cesare come presidente non è stato felice: la società in quella stagione (80-81) è stata retrocessa in C. Poi, però, ecco il ritorno in A nelle tre stagioni successive, la conquista della semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines, la qualificazione in Coppa Uefa per due stagioni consecutive.

Achille «l’ultimo presidente mecenate» e Cesare «il primo presidente manager» se ne sono andati negli anni ’90: Cesare morì in un grave incidente automobilistico alla vigilia del mondiale 1990; papà Achille si è spento per un malore due anni dopo.

(24/09/2007)

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