Caduta a Garmisch: è frattura alla tibia
Per Sofia Goggia stagione finita

Nei prossimi giorni verranno valutati gli esatti tempi di recupero ma la Goggia non prenderà parte ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo che partiranno lunedì 8 febbraio e comincerà il percorso riabilitativo in vista della ripresa dell’attività agonistica.

Frattura composta del piatto tibiale laterale del ginocchio destro. La sfortuna continua a perseguitare Sofia Goggia, vittima domenica 31 gennaio di una caduta sulla pista di rientro che portava a valle le concorrenti del supergigante femminile annullato sulla pista di Garmisch a causa della nebbia. La 28enne finanziera bergamasca è stata sottoposta presso la clinica La Madonnina di Milano a una risonanza magnetica e ad una tomografia assiale computerizzata da parte dei dottori Herbert Schoenhuber e Andrea Panzeri della commissione medica Fisi e il responso è stato una batosta. Nei prossimi giorni verranno valutati gli esatti tempi di recupero ma la Goggia non prenderà parte ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo che partiranno lunedì 8 febbraio e comincerà il percorso riabilitativo in vista della ripresa dell’attività agonistica.

Sofia è caduta domenica 31 gennaio mentre da sola stava tornando sugli sci al parcheggio di fondovalle in zona traguardo dopo l’annullamento per nebbia del superG in programma a Garmisch. Erano circa le 12,30 e la bergamasca stava rientrando usando la pista laterale a quella di gara Kandahar che serve per il riscaldamento e per il rientro degli atleti. Non si sa cosa esattamente abbia provocato la caduta dell’italiana ma con ogni probabilità è stata tradita dalla fittissima nebbia che aveva non a caso portato all’annullamento della gara con rinvio a lunedì 1 febbraio: è finita in un cumulo di neve fresca perdendo anche il casco. Il suo è stato un dolore forte tanto da farle temere la rottura dei legamenti del ginocchio destro, come lei stessa ha detto a chi le è stato vicino.

Soccorsa dal personale di pista l’azzurra è stata portata a valle per le prime visite mediche con valutazioni al momento meno drammatiche di quelle temute dall’atleta: trauma distorsivo. Poi immediatamente è stata presa la decisione di farla rientrare in Italia per ulteriori controlli da parte dell’equipe del dott. Andrea Panzeri, responsabile della commissione medica Fisi all’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. Per un po’ si è tentato di farla trasportare in elicottero ma l’implacabile nebbia tedesca lo ha impedito. E così Sofia - verso le 15,30 - è stata portata in auto verso il capoluogo lombardo, accompagnata dal medico al seguito della squadra. È un viaggio lungo passando prima in Austria per poi entrare in Italia dal Brennero, scendere sino a Verona sull’A22 e poi puntare su Milano: è un lungo viaggio di 460 km e di quasi cinque ore. Qui purtroppo in serata la diagnosi: frattura composta del piatto tibiale laterale del ginocchio destro.

Prima dell’incidente Sofia era in forma strabiliante, reduce infatti in discesa da ben quattro vittorie consecutive, un filotto degno solo della sua agende amica ed ex avversaria Lindsey Vonn. Bergamasca di 28 anni Sofia è ormai da tempo un vero personaggio di primo piano nel circo bianco. E questo non solo per il suo oro olimpico, i suoi 32 podi e le sue 11 vittorie ma per la sua sciata coraggiosa e sempre al limite, da batticuore in ogni curva e in ogni salto. A Cortina il programma di Sofia prevedeva di gareggiare nel superG di martedi 9 febbraio e poi ovviamente nella discesa di sabato 13 e nel gigante di giovedì 18: tre gare in tre diverse discipline ed in tutte protagonista, capace di portare all’Italia una medaglia.

Sofia già in passato è stata vittima di incidenti che l’avevano bloccata con le ginocchia come inevitabile punto debole: la prima volta nel 2009 e poi all’inzio della stagione 2010-2011 a Kvitfjell, in coppa Euroap . Nel febbraio 2012 nuovo infortunio con stiramento dei legamenti di entrambe le ginocchia e frattura del piatto tibiale. Poi, entrata stabilmente nella squadra di coppa del mondo nella stagione 2013-14, il 7 dicembre si infortuna proprio nella prima discesa di Lake Louise al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Per cui niente Olimpiadi di Sochi dove fa la telecronista. Sofia però non è tipo da mollare. Poi arrivano i successi e l’oro olimpico ma nel gennaio 2015 altri problemi per una dolorosa cisti nel ginocchio sinistro. Proprio un anno fa e proprio in questa per lei maledetta Garmisch, Sofia cade nel superG: frattura scomposta del radio sinistro e stagione finita per lei. E poco dopo stagione finita per tutti causa Covid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA