Atalanta, amarezza e delusione al pari della fiducia incondizionata

I nerazzurri sono usciti dall’Old Trafford con la consapevolezza di poter continuare a porsi l’obiettivo della qualificazione.

Amarezza e delusione. Il meritatissimo 2-0 all’intervallo a Manchester ci aveva quasi garantito, quanto meno, di uscire imbattuti dall’infernale arena dell’Old Trafford. Pazienza, non è andata bene, ma da qui ad abbatterci privandoci di una immediata reattività ce ne corre. Sì, perché al termine della sfida inglese è stato un 2-3 che ci ha fatto rendere conto di avere tra le mani una squadra che può misurarsi con estrema dignità addirittura con i team internazionali più blasonati. L’ulteriore conferma viene dall’incontenibile e visibile euforia che l’immenso Ronaldo non ha nascosto al triplice fischio finale dello spigoloso arbitro polacco. Un dovuto nonché rigoroso tributo, sia pure diretto, del titolato CR7. In altre parole gli atalantini sono usciti dal prestigioso manto erboso con la consapevolezza di continuare a porsi l’obiettivo della qualificazione alle successive gare ad eliminazione di Champions. La classifica è lì da vedere con l’Atalanta a pari merito col Villarreal a quota quattro punti staccata dallo United di un paio di lunghezze. Arrivare, cioè, secondi non sembra davvero proibitivo. Se poi, nella rivincita del 2 novembre al Gewiss Stadium col Manchester si dovesse blindare l’intera posta in palio, apriti cielo. Del resto dall’Atalanta formato Gasp di sogni coronati all’ennesima potenza ne abbiamo collezionati a iosa. O no?

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