Atalanta, il mercato è da temere?
Lo stadio non ostacola il sogno Europa

Perchè temere la cessione in blocco a gennaio dei nerazzurri che hanno fatto dell’Atalanta la rivelazione della serie A? Nel collocare sul mercato le pedine più quotate equivarrebbe dare un calcione al sogno europeo.

L’idea di rivivere quanto prima le affascinanti sfide internazionali sta coinvolgendo, a buona ragione, la totalità della tifoseria. Da parte sua solo la dirigenza, riteniamo per comprensibili motivi scaramantici, cerca di abbassare i toni quando è chiamata in causa. E non sarà mister Gasperini ad avallare la partenza di questo o quel giocatore sulla cresta dell’onda. Tutt’al più potrebbero fare le valigie quei due-tre atalantini che faticano a ritagliarsi il benchè minimo spazio sul manto erboso.

Da considerare per nulla presumibile, comunque, anche l’ ipotesi di movimenti in entrata all’insegna di «squadra che vince non si tocca». Del resto l’esigenza di rafforzare un reparto che è uno rientra, oggi come oggi, nell’illogico. I diciannove gol realizzati a fronte dei tredici subiti certificano in maniera tangibile la qualità e l’affidabilità di un complesso oliato a tempo di record dal suo allenatore. A confermarlo è che anche in caso di infortuni i sostituiti hanno, sin qui, retto in modo esemplare.

Tornando all’Europa, non c’ è motivo di considerare un problemone lo stadio, attualmente, fuori norma. All’orizzonte un paio di possibili soluzioni. Rimane, cioè, aperto il trasferimento per le gare casalinghe altrove: ci risulta che la società si è di nuovo già attivata privilegiando il «Braglia» di Modena. Seconda ipotesi: dare il là appena ultimato il Campionato ai necessari interventi rendendo così idoneo il nostro stadio per ospitare le partite targate Uefa. A conti fatti a ostacolarne l’auspicabile evento non sarebbe, quindi, una questione di agibilità o meno del Comunale. A buon intenditor poche parole...

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