Atalanta, in soli quattro giorni
Reja dalle stelle alle stalle - Video

Facile o ancor meglio superficiale attribuire a Edy Reja la maggior parte di responsabilità per il non annunciato ko di Bologna.

In tal caso gli evviva nei suoi confronti per l’exploit della squadra di metà settimana con la Lazio, e più o meno per le precedenti partite, sarebbero da chiudere a chiave nel cassetto. Addossiamogli pure la scelta sbagliata di preferire Toloi, nella ripresa, a Raimondi o a Conti ma da qui a indicarlo il capro espiatorio per eccellenza ce ne vuole. Se fosse il mister friulano la causa dei mali emersi a Bologna sarebbe allora sacrosanto assolvere i giocatori con formula piena o giù di lì.

Siamo, però, seri. A meno che, sempre Reya, abbia energicamente urlato dalla panchina a Toloi di compiere quell’erroraccio che ha consentito a Giaccherini di portare in vantaggio la propria squadra. E se avesse suggerito nel primo tempo a Gomez e a Kurtic di sprecare le occasionissime da gol a due passi dal portiere avversario. O, perché no, abbia emesso un urlo all’indirizzo dell’ arbitro affinchè sorvolasse sul rigore e mezzo a suo favore. Insomma se ogni colpa ricadesse sul tecnico dovremmo ricrederci su un’Atalanta che con la sua gestione è rimasta in serie A e se sin qui si è mantenuta orgogliosamente e con pieno merito nella parte sinistra della classifica.

Anche sui sogni o incubi che si ricorrono a intermittenza dall’inizio stagione vale la pena aprire un dettagliato capitolo. Subito nel dopo-Lazio e nei successivi quattro giorni, precedenti la sfida di Bologna, si contava col contagocce chi non aveva pronunciato il termine Europa.

Ultimata la partita del Dall’Ara solo a tirare in ballo le manifestazioni internazionali si viene tacciati per autori di reati. E non sono che trascorse novantasei ore (fate i debiti conti) dai trionfalismi e quant’altro. Se ipotizzassimo (auspicandolo naturalmente) un blitz nel prossimo turno di sabato sera a Milano, con i rossoneri, la porta dei sogni verrebbe di colpo e di nuovo spalancata. Portiamo pazienza, questo fa parte del calcio e non solo...

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