Atalanta, le cessioni preoccupano i tifosi
Ma per i sostituti c’è tempo un mese

Le cessioni di Baselli, Benalouane e Zappacosta hanno creato una certa dose di preoccupazione nella stragrande maggioranza dei supporter. La cosa toccherebbe pure noi se il mercato non ci avvertisse che la chiusura avverrà tra un mese. Siamo, comunque, onesti sino in fondo: gli ingaggi di Kurtic e De Roon, anche se apprezzabili, sono distanti dal bilanciare equamente le uscite.

Uscite tra l’altro che potrebbero allargarsi, secondo voci insistenti, a pedine di palpabile spessore. Ciò nonostante non ci sembra il caso di lasciarsi sopraffare da scoramenti o peggio ancora. Partiamo dai chiari input di salvaguardare ad ogni costo la permanenza in serie A diramati, in più occasioni, da Antonio Percassi ai preposti alla campagna acquisti e cessioni.

Pensate, allora, che Giovanni Sartori e il suo staff non si allineino al messaggio del presidente confezionando perciò una rosa in grado di centrare il dichiarato obiettivo? Se siamo d’accordo su questo il disfattismo o giù di lì si dovrebbe, quanto meno, attenuare di colpo. Del resto è risaputo che l’Atalanta necessita come l’oro di un paio di difensori solidi e collaudati al di là delle convincenti prove del giovane Conti (bene anche a Londra) della probabile conferma di Stendardo e magari del reintrego in extremis dell’inossidabile Biava (dalla sua gli stessi tifosi).

Sul centrocampo potremmo essere coperti a patto che in dirittura d’arrivo non arrivino cifre parecchio elevate per i sempre appetibili Cigarini e Carmona. In avanti siamo a posto con Pinilla e Denis in pool, seguiti all’occorrenza (e non solo) da Boaky e Monachello. Rassicurato dai necessari movimenti in entrata è stato, naturalmente, Edy Reja il quale non sta mostrando atteggiamenti di impazienza ma di fisiologica attesa. La sua tranquillità è da leggere in termini positivi. O no?

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