Atalanta, l’ossatura si vede già
In attesa degli ultimi rinforzi

Sportiello; Benalouane, Stendardo, Masiello, Raimondi; Kurtic, Cigarini, Carmona; Estigarribia, Pinilla, Gomez. Oggi come oggi dovrebbero essere gli undici nerazzurri con maggiori possibilità di scendere in campo da titolari.

Fermo restando che Moralez, Denis, D’Alessandro, Migliaccio, De Roon, Dramè e capitan Bellini (non solo per riconoscenza) potrebbero pretendere una maglia da titolari nel vero senso del termine. Sempre naturalmente che mister Edy Reja privilegi il dichiarato 4-3-3.

Da porre, comunque, in preventivo che - di fronte a fisiologici mutamenti tecnici-tattici - scatterebbe automaticamente l’utilizzo di giocatori diversi perché più adattabili ad altri schemi. Domanda d’obbligo. Se gli undici citati in apertura e i sette che abbiamo aggiunto si presentassero ai nastri di partenza del prossimo campionato garantirebbero l’obiettivo-salvezza?

Nostra umile risposta: sì. Il «sì» lo grideremmo a oltranza qualora la formazione si arricchisse di un nuovo centrale difensivo (constatata la partenza di Biava) di notevole caratura e di un fluidificante, sempre nel reparto arretrato, al posto di Zappacosta. E, non a caso, ci risulta che il direttore tecnico Giovanni Sartori ne sia proprio alla caccia da tempo.

Tuttavia nessuna fretta dal momento che alla chiusura delle trattative mancano una quarantina di giorni. Ciò nonostante prendiamo atto che l’Atalanta è già a buon punto sul confezionamento dell’organico. Il presidente Antonio Percassi ribadisce, del resto, in ogni occasione che lo scudetto, per l’Atalanta, è rappresentato dalla permanenza in serie A: l’ossatura della rosa, riteniamo, pare ci sia, avanti allora con l’operazione-perfezionamento.

Arturo Zambaldo

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