Atalanta, mercato decisivo
E ora evitiamo cambi di ruolo

Siamo alla sosta, adesso si può ragionare di mercato. Sì, di mercato. La posizione dell’Atalanta l’ha ribadita il presidente Percassi: subito Benalouane terzino destro, per il resto avanti per quattro partite.

Siamo alla sosta, adesso si può ragionare di mercato. Sì, di mercato. La posizione dell’Atalanta l’ha ribadita il presidente Percassi: subito Benalouane terzino destro, per il resto avanti per quattro partite: Milan fuori, Catania e Cagliari in casa, Torino fuori. A quel punto, sarà il 26 gennaio, resteranno 5 giorni a fine mercato e vedremo come sarà la classifica e i trasferimenti delle avversarie.

Sì perché mai come in questa stagione il mercato potrebbe avere un peso significativo sulla stagione. A Natale due anni fa Cesena, Novara e Lecce erano già dietro. L’anno scorso Siena e Palermo erano già nei guai. La terza maggior indiziata di retrocessione era il Genoa, che ne è uscito con un mercato sontuoso. A oggi lì dietro c’è il Catania ma col calendario che fa sperare e un Livorno che ha qualcosa meno di tutti ma intende spendere.

Per il resto l’equilibrio è tale che anche un solo colpo giusto potrebbe cambiare la situazione. Immaginate se Cassano andasse alla Sampdoria, come da più parti si vocifera: le possibilità dei blucerchiati di uscire dai guai sarebbero ben maggiori.

Altro esempio: nel gennaio 2003 Atalanta e Reggina, presero rispettivamente Vugrinec dal Lecce e Bonazzoli dal Parma. Vugrinec non ha mai segnato, Bonazzoli ha fatto 7 gol trascinando i calabresi allo spareggio proprio con l’Atalanta di Finardi (subentrato a Vavassori), e a Bergamo ha segnato l’8° gol stagionale. Capito, l’uomo giusto a gennaio?

Poi un rapido ritorno ad Atalanta-Juventus 1-4 per ribadire un concetto che ogni gara conferma sensato: questa squadra deve giocare con il 4-4-2 (4-4-1-1). Domenica Colantuono, per provare a «smuovere» la partita, è passato al 3-4-1-2 che a quanto pare gli piace parecchio, ma che proprio non ci regala soddisfazioni. Beh, in pochi minuti la Juve ha chiuso il conto, e la partita è andata in archivio con una pesante sconfitta. Tra l’altro Colantuono ha azzardato la difesa a tre non con tre difensori di ruolo, ma proponendo in marcatura, a fianco di Stendardo, due centrocampisti: Cazzola a destra e Migliaccio a sinistra.

Diciamolo: affrontare Llorente e Tevez con Cazzola e Migliaccio nella linea difensiva ai lati di Stendardo non è esattamente quel che serve per farla franca. Facile dire che sono questi gli esperimenti da evitare per evitare contraccolpi negativi sul gruppo. Teniamo i giocato al loro posto, se appena possibile. E teniamo questo 4-4-2 che è la nostra più evidente via d’uscita dai possibili guai. Se ci complichiamo la vita da soli, tutto diventa più complicato.

Pietro Serina

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