Atalanta, mister Reja sì o no?
Dalla sua parte non solo le cifre

D’accordo che i conti si fanno alla fine. Ma mancando solo tre turni alla conclusione del torneo un bilancio alquanto affidabile è possibile tracciarlo.

Coinvolto, in tal caso, Edy Reja dal marzo 2015, allenatore atalantino sostituto di Stefano Colantuono. Con lui doppia permanenza in serie A: quella dello scorso campionato e la recente raggiunta pressoché aritmeticamente a tre giornate dal termine della stagione sportiva. E con i nove punti ancora in palio, dall’attuale dodicesimo posto si potrebbe addirittura centrare il decimo posizionandosì così nella parte sinistra (o se preferite nobile) della graduatoria. Dite poco? Allora perché non lo si è già blindato visto che il contratto scadrà il prossimo giugno? Da qualche tempo circolano voci sui nomi di coloro che potrebbero riceverne il testimone. Da Prandelli a Maran, da Gasparini a Inzaghi, da Drago a Stramaccioni e fermiamoci qui. La società, comunque, dribbla sull’argomento o meglio manco ne accenna.

Una cosa, però, è certa: se la dirigenza avesse deciso in un verso o nell’altro, l’avrebbe comunicato all’allenatore friulano. Nel dopo partita col Chievo sempre Reja a domanda diretta ha risposto senza alcuna esitazione che spetterà al presidente Antonio Percassi pronunciare il sì o il no sul suo futuro. «Spetterà», ribadiamo, ha scandito il mister, l’equivalente che a oggi tutto è possibile. Al di là delle importanti e inconfutabili cifre pro Reja parlano il rinvigorire di bomber Borriello (quattro gol in rapida successione da quando è titolare fisso) lo spumeggiante consolidato rendimento di Gomez (uomo mercato insieme a Sportiello e a De Roon)) e le concrete prestazioni di Paletta, come centrale difensivo. Se l’unica (o una delle poche) perplessità sulla conferma di Reja è rappresentata dalla carta d’identità...

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