Atalanta, obiettivo Europa League
Ecco chi può incontrare a febbraio

Giovedì match decisivo per il primo posto contro il Lione. L’11 dicembre il sorteggio dei sedicesimi, con squadre decisamente impegnative.

Manca ancora una giornata alla chiusura della fase a gironi e giovedì a Reggio Emilia (ore 19) per l’Atalanta sarà importante ottenere un risultato positivo contro il Lione: con una vittoria o un pareggio 0-0 o 1-1, il primato sarebbe certificato e i nerazzurri sarebbero teste di serie. E poi chi si prende l’Atalanta nella seconda fase di Europa League? La risposta arriverà lunedì 11 dicembre all’ora di pranzo, con il sorteggio dei sedicesimi, in programma a Nyon: per ora, ci si può solo ragionare, con qualche certezza e parecchie suggestioni.

Arrivare primi ed essere in prima fascia significherà giocare il ritorno dei sedicesimi in casa (a febbraio) e, soprattutto, evitare le altre big. Almeno sulla carta, perché i tranelli sono sempre dietro l’angolo, sotto forma di grandi squadre «travestite» da piccole, a causa di risultati non eclatanti ottenuti fino a questo momento.

Il principale spauracchio è rappresentato dalle retrocesse dalla Champions League e qui c’è da fare una doverosa precisazione: al contrario di qualche voce che circola, non è vero che le teste di serie evitano automaticamente le reduci di Champions. Arrivando primi o secondi c’è la stessa possibilità di incrociare una delle terze del piano di sopra: la differenza è tra le migliori e le peggiori terze. Ai sedicesimi di Europa League, infatti, parteciperanno trentadue squadre, ventiquattro delle quali provenienti dai dodici gironi: le vincitrici sono teste di serie, le seconde no. E le otto squadre arrivate terze nei gironi di Champions League? Si dividono in due sottogruppi, in relazione ai punti ottenuti nella prima fase: le prime quattro sono teste di serie, le ultime quattro no. E tutte parteciperanno al sorteggio con chi è in Europa League fin dall’inizio: le regole dicono che l’Atalanta non potrà incontrare un’altra squadra italiana né il Lione, proveniente dal suo stesso girone.

Dalla Champions scenderanno i nomi più pericolosi e non sarà sufficiente il vessillo di testa di serie per evitare pericoli: se la prima fase finisse oggi, infatti, nel gruppo delle «deboli» ci sarebbero Napoli, Atletico Madrid e Borussia Dortmund. Il Napoli sarebbe evitato dal regolamento, ma le altre due sarebbero avversarie deluxe: gli spagnoli hanno ancora la teorica possibilità di raggiungere la prima fascia, mentre i tedeschi saranno sicuramente in seconda, sempre a patto di passaggio del turno. Quindi, pure vincendo il girone, l’Atalanta potrebbe pescare una Euro-potenza. Attualmente non ci sono squadre certe della discesa dal «piano di sopra», ma Celtic (se non perderà 0-4 con l’Anderlecht), Atletico (a meno di scherzi della Roma con il Qarabag) e Borussia (se l’Apoel Nicosia non farà punti in casa del Tottenham) sono vicine, come del resto Sporting Lisbona e Napoli, se non ci saranno sorprese nell’ultima giornata. Più aperta la situazione di Lipsia, Cska e Spartak Mosca, rispettivamente in concorrenza con Porto, Basilea e Siviglia-Liverpool. Tutte possibili avversarie dell’Atalanta.

Torniamo all’Europa League: oltre ad Atalanta e Lione, avanzano Milan, Lazio, Villareal, Arsenal, Red Bull Salisburgo, Dinamo Kiev, Partizan, Braga, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Ostersund, Nizza, Zenit San Pietroburgo e Real Sociedad. Le prime cinque della lista sono già sicure del primato: vincendo il proprio girone, l’Atalanta –oltre alle due connazionali- sarebbe sicura di evitare una big come l’Arsenal, oltre che clienti ostici come Villareal e Salisburgo. Tra le squadre già qualificate, sarebbe meglio non incrociare lo Zenit di Mancini e, magari, neppure Real Sociedad e Nizza (anche se i francesi stanno faticando in Ligue 1). Intanto, restano altri otto posti da assegnare, nell’ultima giornata, con diciassette squadre ancora in lizza: i principali pericoli sono Olympique Marsiglia e Athetic Bilbao. Chiaro che per l’Atalanta, a febbraio, sarebbe meglio incrociare il Ludogorets, piuttosto che il Viktoria Plzen, o lo Sheriff Tiraspol (allenato dall’ex nerazzurro Bordin), giusto per fare qualche nome. Anche se poi, in Europa, non c’è mai nulla di scontato.

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