Atalanta, occhio al Carpi di Sannino
C’è da blindare la classifica di sinistra

Una volta tanto coniughiamo la prudenza o se preferite abbassiamo in qualche modo i toni trionfalistici. Riflessione: non sta scritto, proprio, da nessuna parte che l’Atalanta faccia di un sol boccone il Carpi, anche se destinato a lottare per la sopravvivenza in serie A.

Noi non abbiamo, del resto, ancora metabolizzato del tutto l’infausto stop con il pericolante Sassuolo del 2014. Reduci da sei turni a dir poco esaltanti se avessimo rimandato in Emilia il team nero verde con un pugno di mosche in mano il delizioso sogno europeo sarebbe continuato eccome.

E nella settimana che precedette quella sfida l’ottimismo aveva contaminato pure coloro da sempre votati al bicchiere mezzo vuoto. Riproporre quei tempi ci porta a rimanere accorti pensando alla gara di domenica allo stadio «Azzurri d’Italia». La casistica del calcio, infatti, è zeppa di previsioni della vigilia puntualmente ribaltate sul manto erboso. Immaginate quale maldestro scenario si presenterebbe se il verdetto finale voltasse le spalle agli atalantini?

Con ogni probabilità vedremmo la squadra slittare dalla nobile parte sinistra della classifica a quella di fianco. Contemporaneamente forniremmo al Carpi, da poco gestito in panchina da Sannino, una salutare boccata d’ossigeno ai fini dell’obiettivo salvezza (a buon intenditor poche parole). Senza contare l’effetto sul lato psicologico e relativa autostima che subirebbe un passo indietro di notevole rilevanza. Ma preferiamo fermarci qui.

Arturo Zambaldo

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