Atalanta, operazione-equilibrio
Per dimenticare lo choc Lazio

Incapaci i nerazzurri, con la Lazio, di sfatare l’antico detto «non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca». Adattandolo all’argomento è severamente proibito coniugare, per l’Atalanta testata con la Lazio, il divertimento o se preferite lo spettacolo al risultato (positivo) finale.

Certo, assistere ad un match che ti regala 7 gol non è facile. Esultanti, di sicuro, i tifosi di mister Simone Inzaghi, non i bergamaschi. La parziale ed esaltante rimonta non è stata, comunque, sufficiente per consolare lo choc causato dai tre gol subiti in circa mezz’ora dal pronti via. Per di più a tornare nella capitale con l’intera posta in palio è stata un’avversaria non trascendentale priva di alcuni importanti titolari. Una statistica che aumenta le perplessità: la Lazio ha totalizzato la miseria del 29% di possesso palla. Percentuale raramente accumulata in serie A da un team uscita vincente dal manto erboso. Ma l’Atalanta di domenica scorsa è riuscita anche in questo intento! Del resto la sconcertante mancanza di equilibrio tra posizioni e giocate dei differenti reparti hanno consentito agli increduli antagonisti di piazzare il poker di pere alle spalle di un incerto Sportiello senza dare l’impressione di dannarsi l’anima. Insomma, troppi gli sbilanciamenti del collettivo in avanti dimenticando, al tempo stesso, che la difesa spesso e volentieri rappresenta un punto fondamentale per qualsivoglia situazione. Poi qualche erroraccio a livello individuale ha completato lo scenario. Meno male che un copione del genere è stato recitato all’ esordio in campionato. Come dire che è possibile raddrizzare la barca escludendo particolari pressioni. Gasperini, in conferenza stampa a partita ultimata, assumendo il navigato e razionale ruolo del comandante della nave, si è assunto ogni responsabilità. Buon segno a patto che le palpabili lacune emerse lascino il posto ad adeguati correttivi. Domenica, signori, ci attende a Genova la Sampdoria con quel che segue...

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