Atalanta, ora un bel filotto per l’Europa
Lazio, Milan e Cagliari chiudono il 2017

Tre punti preziosi dalla trasferta di Genova: fondamentali, sofferti, meritati in rimonta, ma soprattutto che avvicinano all’Europa League.

Dopo i risultati delle dirette avversarie, i successi di Torino e Milan, era chiaro che l’Atalanta non aveva altri risultati a disposizione. Contava rilanciarsi solo con i 3 punti, in qualsiasi modo e allora tiriamo un grande sospiro di sollievo, due guizzi di Ilicic e Masiello in una giornata non tra le migliori, ma era tempo di 3 punti che puntualmente anche se con qualche paura sono arrivati.

Partiamo dalle note liete, oltre la classifica: c’è stata la reazione, la rimonta quando le cose sembravano mettersi per il peggio. Su tutti Berisha, ancora una volta decisivo quando serve, oltre alla mira sballata dei genoani: è lui a tenere a galla l’Atalanta, che ancora una volta vede spiccare a centrocampo Freuler. E poi c’è Ilicic, sempre lui ad essere decisivo quando sembra che vada tutto storto, quando basta una palla sul piede sbagliato per raddrizzare il match su assist di Petagna. Inizio shock, 15’ da dimenticare, assenti e molli, poi la traversa di Freuler fa svegliare la squadra: di mezzo il gol, assurdo subire una rete del genere con 4 passaggi al limite dell’area. La reazione del tecnico la dice tutta, come la sua voce “ci stanno mangiano” ad inizio ripresa. Questa Atalanta però ha imparato una cosa: saper uscire dai momenti di difficoltà con tutta la sua personalità e proprio mentre Berisha salva i suoi, sull’azione seguente c’è il gol decisivo di Masiello. Ecco perché questa Atalanta può essere pronta per lottare ancora per l’Europa: affamata come una provinciale, ma con le individualità in grado di risolverla. Poi certo ci sono anche i lati negativi della serata, oltre all’avvio da incubo, e qualcosa che non è andato sugli esterni: non è stata la miglior prova di Spinazzola, mentre Hateboer ha deluso, probabilmente stanco dai tanti impegni in questa prima parte di stagione, con Castagne che ancora una volta si è visto il match dalla panchina.

E adesso serve continuità: dimenticare l’Europa League e il Borussia Dortmund, pensare esclusivamente fino a febbraio al campionato e lottare fino alla fine per un altro sogno europeo. Si chiuderà tra poco la migliore annata di sempre della storia nerazzurra grazie alle imprese dei ragazzi di Gasperini: impossibile da ripetersi, ma l’Europa League è ancora là dietro l’angolo, raggiungibilissima. Le formazioni davanti fanno corsa a sé, l’Atalanta deve badare solo a se stessa e fare un filotto per poter chiudere l’andata al massimo: Lazio, Milan e Cagliari, obiettivo almeno 7 punti per poter dire ancora una volta che la sorpresa del 2017 è una realtà consolidata, in Italia ed in Europa.

La prima di queste, domenica alle 20,45, è la più complicata: la Lazio è una formazione che negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per il Var, gli errori arbitrali e le minacce di lasciare il campionato, parole scioccanti nell’ambiente del calcio. Cosa dovrebbero dire diverse formazioni piccole di A che negli anni sono state sempre svantaggiate in alcune scelte? L’errore c’è stato e non è la prima volta, ma pensiamo al campo. Orfana di Immobile, allo stadio di Bergamo arriva una Lazio vogliosa di rivincita, contro un’Atalanta priva di De Roon squalificato: sarà spettacolo, sicuramente, tra le due più belle realtà di questa serie A. E perché no: vincere vorrebbe dire avvicinarsi anche al 4° posto, l’ultimo valido per la Champions League quest’anno.

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