Atalanta, perché sottovalutare
il netto 2-0 con il Frosinone?

Non ci va di sminuire la spumeggiante prestazione dei nerazzurri ritenendo il Frosinone team che, probabilmente, faticherà per sopravvivere nel massimo campionato.

In ogni caso la formazione di mister Stellone la settimana precedente aveva dato parecchio filo da torcere ad un Torino, oggi, a punteggio pieno (1-2 il finale della partita). Si fosse prevalso domenica solo per il rotto della cuffia, ricorrere alla prudenza nei giudizi sarebbe stato sacrosanto.

Viceversa il paio di gol messi alle spalle di un Leali da super applausi, il rigore fallito da Pinilla, l’abbondanza di occasioni confezionate, lo strapotere del possesso palla, la mole di gioco arioso e divertente (e fermiamoci qui) ci fanno pensare estremamente positivo.

A nostro avviso risultato e rendimento con il Frosinone sono l’espressione di un mercato efficace e di un modulo e schemi offensivi portati con avvedutezza e, perché no, scaltrezza dall’esperto Edy Reja. Senza dimenticare le importanti assenze di Carmona, Cigarini con i primi due titolari fissi.

Aggiungiamo, poi, il mancato utilizzo di Paletta e Toloi, copia di centrali difensivi dal curriculum corposo ingaggiati per fortificare un reparto arretrato che, comunque, in questo avvio di campionato sta assolvendo il compito al meglio.

Premesse che farebbero alzare, di colpo, l’asticella delle ambizioni e di conseguenza l’autostima dell’intero organico. Certo, pure un anno fa proprio di questi tempi ci si era lasciati andare, pressoché all’unanimità, ad un esagerato ottimismo confermato assolutamente dalla squadra sul manto erboso. Anche allora si era detto della bontà della campagna acquisti sottolineando la disponibilità di un paio di pedine per ruolo affidate alle conclamate cure di Stefano Colantuono.

Evidentemente, però, non si erano calcolati elementi non unicamente tecnici emersi in maniera graduale. Adesso le cose sembrano cambiate ed i segnali giunti dalla gara contro il Frosinone e mettiamoci anche quella di Milano, con l’Inter li riteniamo confortanti. O no?

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