«Atalanta, realtà europea
ma teniamo i piedi per terra»

Parla Luca Percassi: «Concordo con Gasperini, il nostro inizio di stagione ha un bilancio eccellente».

«Concordo con Gasperini: il nostro inizio di stagione ha un bilancio eccellente». Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, fa il punto durante un incontro coi partner societari a Villa Acquaroli a Carvico dicendosi d’accordo con le valutazioni dell’allenatore alla tv dell’Uefa.

«Il 22 ottobre affronteremo il Manchester City a casa sua, una delle squadre più forti del mondo. Questo è un momento della storia del club da vivere fino in fondo, ma senza perdere le nostre caratteristiche – spiega l’alto dirigente –. Umiltà, piedi per terra e profilo basso: siamo comunque una realtà provinciale e il primo obiettivo, come dice mio padre Antonio, resta la salvezza. Siamo cresciuti tanto ma sviluppando questi principi ed è per questo che siamo rispettati anche in Champions: alle cene di gala la Dinamo Zagabria e lo Shakhtar ci hanno riempito di complimenti».

Percassi non si sbilancia sulle prospettive di una squadra terza in campionato e ancora a quota zero in Europa. «Dopo tutto siamo solo alla settima giornata, è presto per fare valutazioni. Da dirigente mi approccio alla Champions conscio del suo livello e che Atalanta si farà rispettare – prosegue il figlio del presidente –. Dico sempre che non perdiamo, impariamo. E giocheremo il resto delle partite con lo spirito giusto, quello incarnato da Gasperini che domenica scorsa col Lecce ci ha fatto esordire con una vittoria nella nostra nuova casa, con la Curva Nord ricostruita: lavorando con umiltà siamo andati in Europa, in Europa abbiamo appreso dal Borussia Dortmund (incontrato in Europa League, ndr) come fare uno stadio all’altezza anche della città. È un intervento con due piazze urbane nuove, non scordiamocelo».

Battuta anche sui giocatori simbolo: «Per Duvan Zapata in estate non abbiamo nemmeno voluto prendere in considerazione le offerte. Con tutte le competizioni importanti che ci aspettavano, abbiamo sempre puntato a mantenere la rosa – chiude –. Lui finalizza il lavoro. Gomez lo ricordo dal settembre 2014 all’ultimo giorno di mercato e gli siamo legatissimi. Ormai lui e famiglia sono bergamaschi. Siamo cresciuti insieme a lui, una bellissima storia che va avanti. È cresciuto anche tecnicamente, cambiando posizione in campo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA