Atalanta ok, se avesse perso
sarebbe stata una vera beffa

Non si può parlare di beffa per il Genoa nonostante il gol del pareggio subito in pieno recupero (al 94’). La beffa, viceversa, sarebbe stata per l’Atalanta se non fosse rientrata a Bergamo con il classico pugno di mosche in mano.

Non si può parlare di beffa per il Genoa nonostante il gol del pareggio subito in pieno recupero (al 94’). La beffa, viceversa, sarebbe stata per l’Atalanta se non fosse rientrata a Bergamo con il classico pugno di mosche in mano. Se mai si può, altresì, sostenere che il punto in Liguria potrebbe starci, addirittura, stretto.

Ma al di là del prezioso passo in avanti in classifica (il vantaggio è salito a cinque lunghezze sulla zona rossa) si è ripreso, finalmente, a marciare in trasferta, dopo i sette flop in otto partite disputate. Che è piaciuto, di questa Atalanta, è stato, innanzitutto, l’atteggiamento tenuto dall’intero collettivo persino quando nei minuti iniziali ha respinto l’annunciato arrembaggio offensivo dei locali.

La reazione, una volta subita la rete nel finale di partita, va catalogata tra le note migliori emerse allo stadio Marassi. In altre parole alla prevedibile rassegnazione hanno fatto riscontro una carica agonistica e una determinazione da dieci e lode. Dopodichè è giunta la ricercata zampata di folletto De Luca che ha riportato la sfida su binari indiscutibilmente equi.

A proposito di De Luca ricordiamo che anche otto giorni prima, nella rocambolesca sconfitta di Verona, era risultato tra i migliori atalantini. Altro aspetto da sottolineare, la mossa di schierarlo in corsa, da parte di mister Stefano Colantuono. Sempre in tema di individualità, Migliaccio è tornato al top pure in chiave difensiva: e ce n’era proprio bisogno considerate le contemporanee assenze di Yepes, Stendardo, Bellini, Del Grosso e Cazzola.

L’imbattibilità sul campo dei rossoblù sarà, di sicuro, utile per il morale o se preferite per l’autostima. Non male questo specie al pensiero della visita di domenica prossima l’Atalanta di sua maestà la Juventus. Perché non ricordare, comunque, che le blasonate Inter e Roma, grandi favorite alla vigilia si sono dovute accontentare della suddivisione dei punti?

Arturo Zambaldo

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