Atalanta, tutti appetibili i titolari
ma il club nerazzurro vuole confermarli

Se i quindici-sedici titolari (a tutti gli effetti) atalantini fossero messi sul mercato ci sarebbero più club a contenderseli a suon di milioni di euro. Cosa impensabile nella maggior parte dei casi al momento dei rispettivi ingaggi.

A fare eccezione soltanto Muriel e Zapata, giunti a Zingonia già con un curriculum quanto meno rispettabile. Su Ilicic il discorso vale a metà perché al suo arrivo da noi era impossibile non riconoscergli una tecnica sopraffina, ma c’erano grossi punti di domanda sul suo effettivo rendimento. Per il resto, però, da Freuler a de Roon, da Gosens a Castagne; da Palomino a Toloi; da Hateboer a Pasalic; da Malinovsky a Djimisti e a Gollini alzi la mano chi avrebbe scommesso su una loro esplosione.

Exploit puntualmente raggiunti in virtù di meriti da distribuire in maniera pressoché equa ai preposti allo scouting (coordinatore con la classica «C» maiuscola il direttore tecnico Giovanni Santori, guarda caso pure lui troverebbe dall’oggi al domani un incarico di grande livello e a mister Gian Piero Gasperini, altro pezzo da novanta nello specifico ruolo, che a ogni estate deve trovare il tempo per rifiutare le proposte di sodalizi vip italiani e stranieri. Comunque stiamo sereni e tranquilli visto che il presidente Antonio Percassi non si farà tentare in nessuna maniera da plusvalenze sulla carta più che certificabili.

Al contrario proseguirà l’acquisita politica protesa a migliorare la consistenza della rosa senza tuttavia perdere il senso di una gestione economica «da Atalanta».

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