Atalanta, un primato in classifica figlio di numeri non preventivati

Il commento. I 17 punti in sette partite, gli 11 gol totalizzati e soprattutto le sole 3 reti incassate raccontano un primato su basi solide.

È su basi solide il primato in classifica dell’Atalanta? Le cifre, sin qui, non ammettono il minimo dubbio. I 17 punti in sette partite, gli 11 gol totalizzati e soprattutto le sole 3 reti incassate sono lì orgogliosamente da osservare. Aggiungi pure l’imbattibilità con annesso il ruolino di marcia che parla di 5 vittorie e due pareggi e ve ne è davanzo. Inevitabile, ciò nonostante, qualche ma. Chi, ad esempio, accantona l’idea che squadroni come Juve e Inter di questi tempi (mettiamoci anche Lazio e Milan) in comprovata difficoltà prima o poi innestino le annunciate marce vincenti? E, ancora, perché non dare un equo peso a un paio di risultati pieni in cui gli atalantini sono usciti dai manti erbosi del tutto meritevoli? Due domane che incitano a riflettere senza, comunque, sminuire l’acquisito. In ogni caso se guardiamo la classifica associata ai numeri esposti gioire all’ennesima potenza è rigorosamente sacrosanto. Tanto più che stando a quanto pubblicamente riferito da Gian Piero Gasperini la squadra può contare su ulteriori margini di miglioramento. Parole che trovano ampio senso al pensiero che i nuovi innesti non potranno che offrire rendimenti sempre maggiori in virtù delle approfondite lezioni di natura tecnica e tattica con in cattedra lo stesso Gasp. Insomma, godiamoci, quanto meno, la cima di una vetta nemmeno lontanamente immaginata ai nastri di partenza del campionato.

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