Basket, Ventre: «Non sono insensibile
alle richieste dei club bergamaschi»

«Le società che per vari motivi denunciano l’impossibilità di dialogare con i vertici del Comitato regionale di Milano le invito caldamente a rivolgersi a me e ai miei più stretti collaboratori».

È il chiaro e forte messaggio lanciato da Giuseppe Ventre, dal 2009 a capo del governo della Federbasket orobica. Ventre non ne accenna ma risulta, ai bene informati, che la rigidità nei confronti di alcuni dei nostri club va ricercata nella mancata votazione del poi votato Alberto Mattioli numero uno della Lombardia in carica.

Per la cronaca lo spoglio delle schede aveva appunto visto vincente Mattioli in lizza proprio con Ventre. Una sessantina le preferenze ricevute da Mattioli in più rispetto a Ventre. Si era, quindi, trattato non certo di un plebiscito, tradotto in una percentuale non superiore al 55%.

«Come da mio stile - ha aggiunto un determinato Ventre - mi metto a disposizione di tutti i dirigenti al di là di chi votarono». E ancora: «Non appena raccolte le richieste e quant’altro contatterò direttamente Mattioli e, qualora non avessi risposte adeguate, mi rivolgerò ai colleghi di Roma». Più chiaro di così, si dice, si muore.

A ogni buon conto il prossimo settembre gli aventi diritto si recheranno alle urne per il rinnovi dei rispettivi consigli direttivi. Sappiamo che la lista capeggiata da Ventre, da una vita apprezzato factotum nella stanza dei bottoni del pallone a spicco locale, è già al lavoro per promuovere la campagna elettorale.

Si profila, pertanto, un’altra competizione tra i due presidenti senza esclusioni di colpi. Si dovrebbe perciò ripetere ciò che si era registrato nelle precedenti elezioni. Per dovere professionale abbiamo interpellato, naturalmente, anche Mattioli ma lo stesso ci ha riferito che preferiva non rilasciare alcuna dichiarazione.

Arturo Zambaldo

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