Benalouane: «Squadra unita
Si può puntare a qualcosa di più»

L’ultimo arrivato, la sorpresa di questo mese di gennaio. Il difensore Yohan Benalouane sta entrando nel cuore dei tifosi atalantini per quello che sta facendo vedere sul campo e racconta delle sue prime settimane a Zingonia.

L’ultimo arrivato, la sorpresa di questo mese di gennaio. Il difensore Yohan Benalouane sta entrando nel cuore dei tifosi atalantini per quello che sta facendo vedere sul campo e racconta delle sue prime settimane a Zingonia.

«Ho trovato un gruppo unito ed è per questo che mi sono sentito subito a mio agio in campo - ha affermato l’ex giocatore del Parma -. Il mio ruolo è quello di centrale, il mister mi ha detto che potevo giocare a destra e non ho nessun problema, anzi mi fa piacere. Fisicamente mi manca ancora qualcosa, ho bisogno ancora di giocare per raggiungere il massimo della forma, sto lavorando con la squadra per arrivare a questo punto. Questa squadra può puntare a qualcosa di più, le qualità le ha, tutto dipende dalla continuità. La bella cosa di questa squadra è che non ci sono gruppetti e questo aspetto mi piace: personalmente parlo molto con Kone e Yepes».

Andare a Torino senza patemi, facendo il proprio calcio e senza temere la forza degli attaccanti granata Cerci, ex di turno, ed Immobile: Benalouane si dimostra convinto anche in sala stampa, non solo sulla corsia di destra. «Sono arrivato in un momento difficile, a Milano abbiamo fatto la partita e meritavamo di più, il risultato è stato bugiardo, poi ci siamo riscattati con Catania e Cagliari: il nostro andamento è ottimo, ma non dobbiamo fermarci ora. Sono due successi importanti per la fiducia della squadra, ma non dobbiamo pensarci troppo, dobbiamo continuare e a lavorare per prolungare la serie, perché due partite sono poche e possiamo fare meglio. È il Torino che deve vedere come affrontare noi, dobbiamo provare a giocare e fare qualcosa di buono senza badare a loro: servono convinzione e personalità per poter fare grandi cose».

Deciso, senza badare a fronzoli e con qualche cartellino di troppo, anche se il difensore cresciuto nel Saint-Étienne non sembra dare troppa importanza a questa cosa, mentre appare voglioso di conoscere meglio Bergamo, la sua gente e le sue specialità culinarie. «Succede di prendere i cartellini gialli. Sono un giocatore aggressivo, è una delle mie caratteristiche. Essendo un difensore poi è ancora più normale: credo che sia meglio avere un giocatore aggressivo in difesa, piuttosto qualcuno che stia a guardare. Le cose che mi hanno colpito al momento sono il centro sportivo ed il rapporto familiare con Marino e Colantuono, mi stanno facendo sentire importante. La città mi piace, ma non ci ho ancora passato troppo tempo: lo farò per capire quali sono le specialità bergamasche. Per le poche settimane che ho trascorso qui posso dire che mi sento bene e sarebbe un desiderio rimanere a Bergamo».

Simone Masper

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