Bonaventura sabato a Bergamo
«Felice di tornare e della salvezza»

È stato l’acquisto last minute di Adriano Galliani, un colpo messo a segno proprio nelle ultime ore di mercato quando sembrava che il suo destino fosse sull’altra sponda del Naviglio. Quello di Giacomo Bonaventura è stato un campionato decisamente positivo (32 presenze e 5 gol), una delle poche note liete in una stagione per il resto da dimenticare.

:«Più che il mio rendimento credo sia importante quello del collettivo - ha detto Bonaventura, che nel corso della stagione ha messo in mostra le sue qualità di giocatore polivalente, capace di giocare tanto a centrocampo quanto come esterno d’attacco nel tridente - e i risultati della squadra non sono stati esaltanti, quindi dovremo fare di più. Io ho cercato di dare il mio contributo, ma in generale i risultati non sono stati soddisfacenti».

Intervenuto alla presentazione della nuova fermata della Metropolitana San Siro Stadio Mediaset Premium, Bonaventura (il primo da sinistra: è insieme a Ranocchia, Van Ginkel e Juan Jesus) pensa già alla prossima stagione, quella in cui il Milan è chiamato a tornare a lottare per le zone alte della classifica: «Abbiamo tanta voglia di riscatto e grandi motivazioni per la prossima stagione - ha spiegato Bonaventura, -, quindi spero che il Milan possa tornare nelle prime posizioni in classifica ed essere tra le più forti squadre in Italia», ovvero tornare a competere per quello scudetto che nelle ultime due stagioni (chiuse rispettivamente a 45 e, al momento, 37 punti dalla Juventus campione) i rossoneri hanno osservato da lontani spettatori.

«Ultimamente abbiamo fatto buone prestazioni - ha continuato il centrocampista del Milan -, ma ovviamente i tifosi vogliono di più, vogliono vincere, ed è giusto così perché il Milan deve sempre lottare per vincere in Italia e per tornare in Europa».

L’ultima tappa di questa tormentata stagione sarà a Bergamo contro l’Atalanta, la squadra che lo ha valorizzato e che gli ha permesso di fare il grande salto verso il Milan e la Nazionale: «Sono felice di tornare a Bergamo perché si tratta di una città e di una squadra che mi hanno dato tantissimo, sono legato alla società e ai bergamaschi perché mi hanno fatto crescere come calciatore e come persona, sarà bellissimo tornare. Sono molto contento che l’Atalanta si sia salvata, per quanto ci riguarda cercheremo di fare una bella partita e di finire bene la stagione».

In attesa di sapere quello che capiterà sull’asse Madrid-Milano, con Adriano Galliani disperatamente alla caccia del «sì» di Carlo Ancelotti, nonostante i dubbi dell’ex allenatore rossonero: «Il Milan ha una società e dei dirigenti che possono valutare e scegliere per il meglio. Io devo fare bene in campo, al resto ci pensano dirigenti che hanno fatto la storia del calcio italiano», ha commentato frettolosamente Bonaventura, segno evidente che, nonostante le dichiarazioni di facciata, anche lo spogliatoio milanista ha ormai preso coscienza dell’ennesima rivoluzione estiva alle porte.

Una rivoluzione che dovrà riportare il Milan in alto, per mettersi definitivamente alle spalle le ultime due stagioni. Partendo da una base italiana, come ultimamente ha spesso ripetuto anche il presidente Berlusconi, e quindi dai giocatori come Jack Bonaventura. Giovani e affamati, desiderosi di rialzare la testa e di riportare la gente a San Siro. Anche in metropolitana.

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