Capitan Bellini all’Atalanta Store
«Vincere per dare una svolta» - Video

Allo store di Orio al Serio è toccato al capitano atalantino Gianpaolo Bellini salutare i tifosi accorsi in buon numero. Nel consueto incontro con la stampa il numero 6 atalantino ha fatto il punto della situazione sul momento delicato in casa nerazzurro, senza gol e con una vittoria che manca da dicembre. Al Comunale domenica 21 febbraio, sarà ospite la Fiorentina.

«Sarà un avversario difficile, ma non possiamo guardare in faccia a nessuno - ha affermato Bellini -: giochiamo in casa, anche se non attraversiamo un periodo brillante, basta una partita od un episodio per dare una svolta alla stagione. Non è detto che il problema gol si risolva creando maggior occasioni: altre volte siamo stati più cinici e più fortunati, bisogna avere più serenità e convinzione nei propri mezzi. Manca una vittoria, quella che ti da fiducia e ti permette di lavorare con serenità. L’assetto tattico è stato cambiato perché abbiamo subito un po’ troppo in certe partite: adesso si sono trovate sicurezze e si è tornato al passato».

Rientrato dopo un infortunio a far parte della rosa atalantina, Bellini ha visto passare la sua fascia tra le mani di diversi protagonisti, in attesa di rindossarla per questo finale di stagione. «Negli ultimi anni ci sono stati tanti capitani, questa è stata la forza e lo spirito del nostro gruppo: difficile dire un nome per il futuro, ma nemmeno del presente, perché lo stanno facendo in tanti perché se lo meritano. Sono pronto, ho avuto la sfortuna di fermarmi nella settimana in cui ci sono state le tre partite: sono disponibile e ci sono le scelte dell’allenatore da rispettare. Bisogna sempre dimostrare, non c’è età o curriculum che tengano».

Il conto alla rovescia per il capitano di tante stagioni, tante gioie e qualche dolorosa retrocessione, si avvicina e intanto ci si chiede quale sarà il futuro di Bellini nel mondo del calcio. «Ne parlerò con la società, ma questi saranno gli ultimi miei tre mesi da calciatore, perché la mia volontà e gli accordi con la società erano quelli. Per il futuro vedremo di trovare un ruolo che mi possa calzare e servire alla società, che riguardi l’ambito non prettamente tecnico, ma qualcosa che possa servire».

«Per adesso non mi vedo come allenatore, ma sono cose che vanno affrontate nel momento giusto. Pensavo di godermela di più, ma quando sei in squadra lo sei totalmente e non pensi che siano gli ultimi mesi. Non sono uno da feste, se ci sarà un saluto sarò contento, ma ci sono tanti giocatori importanti che sono passati senza troppe celebrazioni».

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