Cassa Rurale Treviglio, finalmente!
Bergamo Basket, ancora un ko

I trevigliesi hanno superato al PalaFacchetti il Napoli, i cittadini sono stati superati al PalaAgnelli dalla capolista Torino.

Interrotta la striscia nera (durata addirittura cinque turni) della Cassa Rurale, mentre continua l’emorragia in casa Bergamo. I trevigliesi hanno superato al PalaFacchetti il Napoli (73-58), i cittadini sono stati superati al PalaAgnelli dalla capolista Torino (96-98). Comunque annunciato il lungo stop di capitan Reati e soci, anche perché gli avversari sono di caratura modesta. In ogni caso si auspica che, con il ritorno al successo, la Cassa Rurale riesca a salvaguardare l’annunciato obiettivo della qualificazione ai playoff. Vittoria certificata dal fatto che il team di coach Adriano Vertemati ha sempre condotto nel punteggio smorzando gli sporadici tentativi dei contendenti di raddrizzare la baracca. Lo avallano i parziali: 21-14; 40-25 e 54-40. Ancora le cifre testimoniano una difesa-saracinesca e un reparto offensivo altrettanto soddisfacente. Ben cinque i trevigliesi in doppia cifra: Collins, Packer, Borra, Caroti e Palumbo. E domenica 2 febbraio altra possibilità di accaparrarsi la posta in palio dal momento che metterà piede di nuovo sul parquet amico l’abbordabile Latina.

Alle solite, ahinoi, il Bergamo. Non sfigura contro le grandi per poi il più delle volte soccombere. È accaduto anche con Torino, che ha messo alle corde Bergamo nel finale con la differenza di un unico canestro. Rammarico a parte, bisogna riconoscere che la formazione piemontese ha costretto Bergamo a continui affannosi recuperi, con una quantità industriale di spreco di energie. I parziali: 20-21; 45-43 e 63-68. Sugli scudi gli statunitensi Jackson e Carrol, seguiti da Zugno e Allodi. Sovrastati dagli avversari i ragazzi dell’allenatore Marco Calvani soprattutto nei rimbalzi sotto il proprio tabellone. Come nelle precedenti esibizioni, nulla da eccepire sullo spirito agonistico e di gruppo, ma purtroppo la minor competitività del collettivo alla fine fa la differenza.

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