Atalanta, tre punti fondamentali
Il Benevento la prende con filosofia

Un sospiro di sollievo, servivano i tre punti, sono arrivati, prendiamoli come oro colato per rimanere attaccati all’ultima posizione per l’Europa. È stata dura, durissima, ma un gol di Cristante ha piegato il Benevento, tristemente sul fondo della classifica con 14 sconfitte in altrettanti incontri.

Ancora lui, uno degli eroi di Liverpool, finalmente decisivo in campionato, dove invece ad ogni suo vantaggio puntualmente l’Atalanta non vinceva, un tabù già sfatato con l’Everotn e ripetuto puntualmente.

Ci ha riprovato più volte nel corso del match, lui come Cornelius e un Papu più in versione assist in leggera crescita e meglio nel primo tempo, ma a cui manca ancora il guizzo migliore. La scelta di Ilicic in panchina toglie molto a questa Atalanta, contro un avversario rintanato nella propria metà campo: è il film della sfida con il Verona e anche il quel caso gli ospiti qualche occasione la costruirono ma la sprecarono. Decisivo Berisha sul finire dei primi 45’ su Armenteros, sprecone uno spaesato Hateboer che non sembra più avere la spinta d’inizio stagione e alla fine, complice la stanchezza, non capisce un cambio di fascia imposto da mister Gasperini, mandandolo su tutte le furie.

Dominio evidente quello dei nerazzurri, costretti a ricorrere a tutte le proprie forze. Recuperato Masiello in extremis Caldara è sempre devastante in fase offensiva e finisce a fare il centravanti al 36’ del primo tempo, segnale che i campani erano già tutti arroccati. Castagne promosso, Freuler da 7 pieno, vicino alla sufficienza Cornelius, ma quando serve entrare in area in fraseggio torna utile il buon Petagna con il tipo di gioco che gli esce meglio.

Servivano i tre punti e sono arrivati, ma adesso si arriva ad un bivio decisivo della stagione da qui alla fine dell’anno: per cullare nuovamente il sogno Europa League ci sarà da far punti a Torino, Genoa, Milano sponda rossonera e in casa con Lazio e Cagliari.

Dopo aver elogiato l’invasione nerazzurra a Liverpool il pensiero sull’ambiente del Comunale va per una volta ai tifosi ospiti. In duecento dalla Campania, mai in silenzio, mai una polemica verso i loro giocatori che quasi la partita rischiano anche di vincerla, andando vicini al gol a fine primo tempo e nel finale sono da leggenda.«Tanto io lo so, che l’anno prossimo, gioco di sabato» è un mix tra amarezza e dura realtà di chi per caso si è trovato nella massima serie e ora sta raccogliendo solo sconfitte, vedendo la B già vicina ad un terzo di campionato. Il top resta «la capolista se ne va... e se ne va...»: humour del Sud, a guardarla dal fondo sì, loro sono primi in classifica. Ultimi ma primi per simpatia, meriterebbero la A solo per questo: il calcio è troppo spesso da toni critici e da saloon, per fortuna che esiste ancora gente così. Uno sport, da prendere come tale, da ridere e ridersi addosso, perchè davvero i problemi sono ben altri.

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