Cigarini e Totti i due grandi assenti
A risentirne di più Atalanta o Roma?

Uno per parte tanto per non far torto a nessuno. Cigarini (fronte atalantino) Totti (su quello romanista) saranno gli assenti, perché squalificati, nella sfida nerazzurra-giallorossa dopo la pausa per la Nazionale. A perderci di più dai forfait sarà Colantuono o Garcia?

Senza nulla togliere al nostro metronomo, di primo acchito si sarebbe portati a indicare «er pupone», abbagliati dalle sue incontestabili pluridecorazioni. Ma non è, proprio, così. Del resto, pur privo del suo più rappresentativo campione, il mister della Roma dispone di altre pedine di qualità di pari ruolo, una fra tutte Destro (e scusate se è poco).

Altro discorso in casa orobica. Si sa, infatti, che di Cigarini se ne dispone solo uno in assoluto nello scacchiere confezionato nell’ultimo mercato estivo. Non a caso Cigarini era stato tolto ufficialmente e di colpo, anche a furor di popolo, dalle trattative nonostante le pressanti e remunerative richieste provenienti da più operatori.

E meno male che andò in quel modo! D’accordo che a sostituirlo, in emergenza come sta accadendo adesso, c’è Baselli (non uno qualsiasi) ma sin qui il talentuoso «figlio di Zingonia» non ha ancora del convinto in pieno. O meglio, le sue doti non vanno messe minimamente in discussione. Ma, quanto meno per il momento, Baselli, non ha fatto passare inosservata la mancata presenza sul campo del compagno.

Pronti, comunque, a cospargerci allegramente, come si suol dire, di quintalate di ceneri sulla testa qualora il ventiduenne della nazionale under azzurra si esprimesse alla grande alla ripresa del campionato (sabato 22, stadio Azzurri d’Italia, ore 18). Sportivamente parlando, in Atalanta-Roma rimane il forte rammarico per non applaudire i numeri di alta scuola dell’atalantino e del capitano giallorosso. D’accordo l’importanza del risultato finale ma alzi la mano chi è disposto, a cuor leggero, a rinunciare alle invenzioni e alla tecnica tipici di coloro che al mitico pallone danno del tu con una confidenza impressionante.

Arturo Zambaldo

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