Cisse: «Io all’Atalanta? Pensavo fosse uno scherzo dei miei amici»

Calcio Il diciottenne guineano, decisivo all’esordio in Serie A nel match vinto a Bologna, racconta la sua favola sul canale youtube della società: «Giocavo con i rifugiati a Lecce, non ho parole per descrivere la mia emozione. Ancora non ci credo. Ma sono solo all’inizio e devo ancora lavorare tanto». Viareggio Cup: l’Atalanta Under 18 batte il Genoa ed è in semifinale.

Due giorni di riposo prima di cominciare a lavorare, martedì, in vista del match con il Napoli (domenica 3 aprile alle 15 al Gewiss Stadium). Aspettando di recuperare, da mercoledì in poi, i 13 giocatori di rientro dalle varie nazionali. L’Atalanta ha concluso la sua settimana decisamente anomala (al netto degli infortunati, Gasperini e il suo staff hanno lavorato con soli cinque uomini di movimento, più due portieri e due aggregati dalla Primavera) senza novità di rilievo: ormai ristabiliti Malinovskyi e Miranchuk, continuano a lavorare a parte Toloi e Boga, con possibilità di rientro alla ripresa del campionato solo per l’attaccante. Ancora indisponibili Ilicic e Zapata (che continua a portare avanti il percorso di recupero dal suo infortunio muscolare in Spagna, in una clinica alle porte di Siviglia).

Cisse: «Ancora incredulo. Dedicato a mia mamma»

Il grande protagonista di questo scorcio di stagione in casa nerazzurra è comunque Moustapha Cisse, il match winner di Bologna – guineano, classe 2003 – subito decisivo all’esordio in Serie A, che ieri ha rivissuto le incredibili emozioni degli ultimi mesi in un’intervista al canale youtube della società nerazzurra: «Non posso ancora crederci – ha raccontato – è tutto molto emozionante. Quando a Bologna il mister mi ha detto di riscaldarmi, ho pensato che fosse impossibile, perché pensavo di giocare al massimo qualche minuto, ma era solo l’inizio del secondo tempo».

A Bologna il ragazzo è entrato in campo al 20’ della ripresa, segnando 17’ dopo: «Quando il mister mi ha detto di scaldarmi pensavo di giocare solo qualche minuto, invece era appena cominciato il secondo tempo. Bel gol? È il risultato del lavoro che facciamo a Zingonia»

Cisse è entrato al 20’ della ripresa e ha segnato 17’ dopo: «Tutti mi hanno detto che è stato un bel gol: è il risultato del lavoro che facciamo qui. La dedica è stata per mia mamma: esultando ho fatto un gesto indirizzato a lei. Prima della partita mi aveva detto che tutta la mia famiglia era orgogliosa di me e di fare ciò che so, che sarebbe andato tutto bene». Poi il racconto della sua incredibile parabola calcistica e di vita, passata attraverso la Rinascita Refugees, la squadra di migranti e rifugiati di una cooperativa pugliese: «Giocavo a calcio con i miei amici per divertirmi, nei tornei estivi. uando mi dissero che un dirigente dell’Atalanta era venuto a vedermi giocare, risposi “No, è uno scherzo”. Ma era vero. Andai a Bergamo a fare un provino e ora mi trovo qui: non ho parole per descrivere tutto questo.Segnare in A è bello, ma deve essere solo l’inizio. Devo ancora lavorare tanto se voglio che tutti siano contenti di me».

Viareggio: Under 18 in semifinale

Continua l’avventura della squadra Under 18 dell’Atalanta alla Viareggio Cup, prestigiosa manifestazione internazionale giovanile ormai giunta alla sua fase decisiva sui campi della Toscana. A Santa Croce sull’Arno (Pisa) la squadra allenata da Bosi ha superato il Genoa per 2-1 (reti bergamasche di Vavassori e Stabile) nei quarti di finale. Lunedì in semifinale (ore 14, a Sesto Fiorentino) l’Atalanta affronterà il Sassuolo, mentre l’altra finalista uscirà dal match fra l’Empoli e i nigeriani dell’Alex Transfiguration. Finale mercoledì 30 alle ore 16 a Pontedera (Pisa).

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