Comark, dopo la vittoria in casa
è bene restare coi piedi per terra

Cogliamo in fallo coach Simone Morandi nel sopravvalutare la pur buona prestazione della Comark non tenendo affatto conto dello scarso spessore di Trieste, steso ko domenica al PalaFacchetti. Da comprendere, comunque, l'allenatore trevigliese a patto che le dichiarazioni del dopo partita mascherino un messaggio di autostima rivolto, appunto, al gruppo in vista dei prossimi e ben più impegnativi confronti.

Se così non fosse vi immaginate con quali incubi capitan Reati e compagni si allineeranno ai nastri di partenza dei successivi playoff per vedersela, allora sì, con avversari di gran portata? Per carità meglio, come è accaduto, l'aver superato Trieste senza alcun affanno che mettere in cassaforte la posta in palio soffrendo, ma da qui al ritenersi al top della condizione ne corre.

Del resto il film delle oltre venti gare sin qui disputate ha messo in evidenza una Comark quasi sempre brillante e convincente di fronte a contendenti di media-bassa classifica, viceversa in difficoltà contro quintetti ben attrezzati. Tutto ciò a conferma di un organico obiettivamente non di alto livello in grado, però, di recitare un ruolo sicuramente dignitoso.

Pure la graduatoria, del resto, avalla dall'inizio del torneo questa considerazione visto che la squadra orobica ha alternato dalla quarta all'ottava posizione. Nessun timore (ed è già qualcosa) al tempo stesso, sulle possibilità di staccare il lasciapassare alla seconda fase della stagione. Senza scomodare aritmetica e ipotetiche tabelle, i team per entrare dal buco della serratura di accesso ai playoff sono, a questo punto, circoscritti a Verona e Castelletto Ticino.

Le generalità delle altre sette sorelle sono agevolmente identificabili nella parte destra della classifica. Al di là, quindi, della sfida della Comark di domenica 28 marzo proprio con Castelletto, dove sarà la squadra locale a dover vincere per forza e non il contrario.
Arturo Zambaldo

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