Basket. Comark, la stagione «flop»
di una squadra costruita per vincere

Il termine «delusione» parlando del mancato salto della Comark in A2 ci sembra addirittura riduttivo. Lo è perché la società per centrare il dichiarato e ambizioso obiettivo non aveva tralasciato alcun elemento...

Dieci titolari dieci dotati di esperienza e qualità, in più da novembre il general manager Stefano Di Prampero (proveniente da Pordenone) per affinacare il coach Cece Ciocca con cui aveva già fatto coppia in Friuli. Il presidente Massimo Lentsch affidandosi al suo Dna di imprenditore di successo aveva destinato un budget congruo per costruire una squadra che punta alla promozione.

Così non è stato. Non si può, secondo noi, parlare di stagione soddisfacente, anche al di là del mancato passaggio di categoria. Il secondo posto alla fine della regular season, l’eliminazione dalla Coppa Italia (surclassata dal Montegranaro con un passivo di 27 lunghezze) e le sconfitte di sabato e domenica nella final four a Montecatini, infatti mostrano risultati nel complesso molto sotto le aspettative. È vero, ci sono delle attenuanti, le assenze per infortunio del talentuoso Ghersetti e del prolifico Planezio proprio nelle ultime decisive sfide in Toscana, ma da qui a considerarle determinanti ce ne passa. E ora? Come si prospetta il futuro? È troppo presto per dirlo, bisogna almeno lasciare passare l’amarezza della delusione che quest’anno ha un retrogusto molto persistente...

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