Conte è in silenzio stampa
Contro l’Atalanta tutti i big

In silenzio verso l’ultimo impegno del 2013. La vigilia della Juve in vista della trasferta di Bergamo è trascorsa senza le abituali parole di Antonio Conte. Solo lavoro sul campo per il tecnico che non ha incontrato la stampa.

In silenzio verso l’ultimo impegno del 2013. La vigilia della Juve in vista della trasferta di Bergamo è trascorsa senza le abituali parole di Antonio Conte. Solo lavoro sul campo per il tecnico che, come mercoledì sera dopo la Coppa Italia, non ha incontrato la stampa.

Motivo semplice: l’allenatore bianconero è infastidito per come il suo nome è stato di nuovo accostato allo scandalo del Calcioscommesse sui mezzi di informazione. In settimana Conte aveva affidato a una nota il suo pensiero, affermando di avere «già pagato» con una «dolorosa squalifica». Meglio quindi mettere da parte le chiacchiere e concentrarsi sul campo prima del rompete le righe e delle meritate vacanze di Natale in famiglia.

L’attenzione è tutta alla gara di domani con i bergamaschi. C’è da chiudere l’anno e Conte vuole farlo nel migliore dei modi: una vittoria permetterebbe alla sua squadra di consolidare il primato, in vista dello scontro diretto con la Roma con cui inizierà il 2014. E allungherebbe a nove la striscia di successi consecutivi.

A Bergamo, per questo motivo, il tecnico dei campioni d’Italia manderà in campo tutti i migliori, compreso Vidal, unico diffidato e quindi a rischio potenziale in vista del big match con i giallorossi. Un modo per restare fedele al suo credo di sempre, quello cioè in base al quale la partita ’della vità è sempre la più vicina in ordine di tempo. Nessuno sconto, dunque, per i big.

Il precedente, poi, è confortante: il cileno era in diffida anche contro il Copenaghen in Champions League, prima dell’ultimo, decisivo, impegno con il Galatasaray. A Istanbul si sa come è finita, ma contro i danesi Vidal segnò addirittura una tripletta. Conte si affiderà nuovamente a Pogba in regia, in attesa del ritorno di Pirlo, con Marchisio nel ruolo di interno, dopo il buon esperimento sulla tolda di comando contro l’Avellino. Davanti via libera a Llorente e Tevez.

Parlando ad una radio Argentina, l’Apache ha punto, ma non attaccato, il ct argentino Sabella che continua a non considerarlo per la Seleccion in vista dei Mondiali. «Non mi chiamerebbe neanche se facessi 130 gol - ha detto - ma lasciatelo lavorare in pace». A Conte, per essere felice, ne bastano anche meno...

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