Dakar, Mutti sale in camion:
corro dal 1992 e non è l’ultima

Alla Dakar si può andare forti a trenta come a quarant’anni, talvolta alla soglia dei cinquanta. Marino Mutti di Trescore, con i suoi 64 anni, è un caso a parte. Per nulla sazio delle 17 Dakar disputate, sarà al via da Rosario il 5 gennaio.

Alla Dakar si può andare forti a trenta come a quarant’anni, talvolta alla soglia dei cinquanta. Marino Mutti di Trescore, con i suoi 64 anni, è un caso a parte. Per nulla sazio delle 17 Dakar disputate, sarà al via da Rosario (Argentina) il prossimo 5 gennaio.

Sempre in camion, come da tradizione: «Ho corso la mia prima Dakar nel 1992, ma fu una gioia monca: quando Gilles Lalay perse la vita in Congo tutta la squadra decise di ritirarsi». Per vedere la mitica spiaggia rosa di Dakar, Mutti ha dovuto aspettare 3 anni: «Nel 1995 in coppia con Zambetti ci siamo classificati sedicesimi, ma il mio miglior risultato è il 15° posto del 2006 insieme a Giulio Verzeletti e Antonio Cabini quando vincemmo la classifica dei privati e fummo primi della nostra categoria».

Verzeletti e Cabini, il primo telgatese il secondo cremasco, saranno al via anche di questa Dakar ma in auto: il loro obiettivo è portare la PanDakar al traguardo. «Ammiro Giulio - prosegue Mutti - perché si dà da fare per realizzare il suo sogno. Certe volte i sogni si realizzano».

Mutti guiderà invece un Mercedes Unimog con motore da 7,3 litri per una potenza di 350 cavalli. Un bestione da 70 quintali sul quale saliranno anche Giuseppe Fortuna ed Eleonora Dal Prà: «Ma guiderò solo io perché mi piace farlo e mi dà più sicurezza: se dovessi rompere qualcosa saprei cosa ho rotto. Sia chiaro, la mia non è mancanza di fiducia nei miei compagni, ma alla Dakar non si può sbagliare. È sufficiente prendere le dune di traverso per cappottarsi. E poi per raddrizzare un camion ce ne vuole».

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