Defrel, da ex incubo atalantino
a obiettivo numero 1 per l’attacco

Quando il suo (ormai ex) allenatore si è trovato a descriverlo, non si è certo messo a fare lo spilorcio con i superlativi. «Defrel ha la velocità di Cuadrado e la tecnica di Robben», aveva detto in sostanza mister Di Carlo qualche mese fa, quando il talento del francesino di Cesena stava iniziando a galleggiare sotto gli occhi di tutti.

L’asticella del paragone, molto probabilmente, è stata alzata a dismisura, ma chi è Gregoire Defrel? La domanda, a Bergamo, non se la pone più nessuno, perché ha già trovato una risposta a dicembre. Atalanta-Cesena, scontro che sa di salvezza e che a lungo puzza di psicodramma per i nerazzurri, che nel primo tempo vanno sotto di due reti. Segnate da chi? Da Defrel, appunto, con un mix di tecnica, dribbling e precisione chirurgica.

Alla fine, l’Atalanta vincerà 3-2 e porrà un mattoncino fondamentale nella salvezza di fine stagione: a quel punto, Defrel si sarà trasformato da spauracchio a suggestione di mercato. In altri sei mesi di A il francese è definitivamente esploso, dando ragione a chi si era lasciato impressionare da quella domenica bergamasca: i suoi gol all’Atalanta erano il terzo e il quarto nella massima serie, ma dopo quel giorno ne sono arrivati altri cinque, che lo hanno portato ad un tiro di schioppo dalla doppia cifra nella prima vera stagione ai massimi livelli.

Nove reti, una in più del miglior realizzatore dei nerazzurri (Denis) e le stesse di Pinilla, considerando anche le tre messe a segno con il Genoa fino a gennaio. Tutto il contrario di quello che si diceva di lui, che ad agosto si affacciava alla serie A con un posto da titolare nemmeno certo: «Ha talento, ma non segna mai».

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